Manifestazione “antagonista” a Roma

La manifestazione del 19 ottobre per il diritto all’abitare ha preso avvio in maniera pacifica da piazza San Giovanni ma ci sono stati davanti ai ministeri momenti di tensione. Una bomba carta contente un proiettile di calibro 12 è stata disinnescata in piazza della Croce Rossa.

Cortei Roma 19 Ottembre - assedioCapitale blindata per la grande manifestazione di questo sabato pomeriggio. Pronto a partire alle 14:30 da Piazza San Giovanni un corteo multicolore, nel cui calderone si agitano forze variegate, espressioni di istanze diverse, definite nel complesso “antagoniste”: movimenti per il diritto all’abitare, No Tav, No Muos, contestatori delle politiche di austerity. Il clima è festoso e balli e canti hanno accompagnano la sfilata ispirandosi alla “murga” (una modalità di manifestazione gioiosa e pacifica di origine argentina), quasi a voler rassicurare gli animi e allontanare lo spettro degli scontri. Accanto ai classici striscioni i messaggi di questa manifestazione sono stati affidati a degli ombrelli, ognuno con una lettera, pronti a comporre in maniera originale le proprie grida: No Tav e No Mous in testa.

I primi momenti di tensione sono arrivati all’incrocio tra via Gioberti e via Napoleone III dove esponenti di Casapound, sotto la loro sede, si sono fatti provocatoriamente trovare bardati e muniti con mazze e caschi. Le forze dell’ordine hanno presidiato la zona rendendo ancora più irritabili i manifestanti, alcuni dei quali hanno alzato i toni accusando la polizia: «State difendendo dei fascisti!».

Cortei Roma 19 Ottembre - assedio

In ritardo sulla tabella di marcia, il corteo, in parte spezzettato, arriva in piazza della Repubblica per poi dirigersi verso il ministero dell’Economia, dove il volto e i colori del corteo cominciano a cambiare. Sembrano sparire momentaneamente le famiglie con i bambini e spuntano volti coperti e incappucciati, cessa la musica e si sentono esplosioni di bombe carta. Qualche violento, in maniera autonoma e in contrapposizione all’anima della manifestazione, lancia bottiglie e uova verso la facciata del ministero, dov’è schierata la polizia, che risponde caricando e spingendo parte dei manifestanti verso via Quintino Sella, dove si rifugiano dietro la coltre fumosa di cassonetti incendiati. Il resto del corteo vuole ribadire il proprio carattere pacifico e si scaglia contro i disturbatori violenti, dando il via a scontri interni che toccano l’apice davanti al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Esplodono alcune bombe carta e viene fortunatamente disinnescato un ordigno trovato in piazza della Croce Rossa, nei pressi della sede delle Ferrovie dello Stato, che conteneva un proiettile calibro 12.

L’aria è incandescente e vengono fermati 14 manifestanti ma per fortuna ad avere la meglio è l’anima pacifica che rivendica la paternità della manifestazione e la completa estraneità agli attacchi al ministero e alle espressioni di violenza. Porta Pia è simbolicamente assediata con tende e accampamenti, con la speranza che il grido d’aiuto del diritto alla casa resti la voce più forte a levarsi dalla piazza.

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