Andy Warhol in mostra a Roma con 150 opere

Dal 18 Aprile al 28 settembre 2014 a Roma, nella rinnovata sede di Palazzo Cipolla, saranno esposte oltre 150 opere del grande rappresentante della pop art americana, Andy Warhol.

Dopo il grande successo di pubblico ottenuto a Milano, con circa 225.000 visitatori, le opere di Andy Warhol finalmente giungono a Roma, ospitate dal Museo Fondazione Roma, Palazzo Cipolla. Sono più di 150 le opere d’arte esposte, tra tele, fotografie, sculture, tutte provenienti dalla Brant Foundation. Peter Brant era un amico intimo di Warhol e ha condiviso con lui gli anni artisticamente e culturalmente più vivaci della New York degli anni ’60 e ’70. Il 1967 è l’anno in cui Brant acquistò la sua prima opera di Warhol, il famoso disegno della Campbell’s Soup, iniziando una delle più importanti collezioni di arte contemporanea del mondo. La mostra presenta oltre alle opere più iconiche dell’artista, quali l’ Electric Chairs, il ritratto di Mao, i fiori e il capolavoro di Warhol, Blue Shot Marilyn, anche primi disegni del Warhol illustratore per finire con le spettacolari Ultime Cene e gli autoritratti.

Ma chi era Andy Warhol?

Inizia a lavorare a New York come grafico pubblicitario subito dopo la sua laurea in pubblicità al Carnegie Institute of Technology di Pittsburgh, città dove egli nacque, il 6 agosto 1928. Figlio di due immigrati slovacchi di etnia Rutena, Wahrol, nato Andrew Warhola Jr., mostra ben presto il suo talento artistico già dalle sue prime opere d’arte, prive di qualsiasi esperienza artistica maturata in Europa. Rifiuta per intero la storia dell’arte, perché la sua arte vuole ispirarsi al cinema, alla pubblicità, ai fumetti; il suo obiettivo è quello di registrare le immagini più simboliche e che meglio rappresentano la cultura di massa americana. E come lo fa? Uno dei metodi è quello della ripetizione: su grosse tele riproduce moltissime volte la stessa immagine alterandone i colori (prevalentemente vivaci e forti). Prende immagini pubblicitarie di grandi marchi commerciali (famose le sue bottiglie di Coca Cola) o immagini d’impatto come le sedie elettriche, e, attraverso la ripetizione della stessa immagine su larga scala, le svuota di significato. Warhol ritiene che l’arte va “consumata” come qualsiasi altro prodotto e la sua grande abilità artistica sta nel far diventare arte, qualsiasi oggetto di consumo di massa lui rappresenti. E’ intorno al 1960 che Warhol comincia a realizzare i primi dipinti ispirati a fumetti e immagini pubblicitarie. Tra suoi lavori compaiono Dick Tracy, Popeye, Superman e le prime bottiglie di Coca Cola. Nel suo studio newyorkese, luogo d’incontro per artisti e intellettuali, promuove eventi multimediali registrati in filmati, preludio al suo interesse per la fotografia e la cinematografia. Abbandona infatti la pittura nel 1965 per dedicarsi esclusivamente alla produzione cinematografica. Realizza sia lungometraggi statici, sia film con una certo dinamismo e una tendenza al racconto. Il ritorno alla pittura avviene intorno al 1972, con una produzione incentrata soprattutto sui ritratti. Muore il 22 febbraio 1987 durante un intervento chirurgico.

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