Brasile – Germania: si è rotto Culao

Una disfatta incredibile. La Germania umilia 7-1 il Brasile in semifinale. Tutti i problemi della squadra verdeoro sono venuti a galla in 30 minuti.

Trenta minuti che gettano nello sconforto 200 milioni di persone. Il primo set (6 a 0) finisce al 69esimo minuto. Il popolo brasiliano non merita di essere rappresentato da questa nazionale. Una semifinale incredibile, mai visto niente di simile. Scolari avrebbe dovuto dimettersi già al 25esimo minuto. È difficile anche appellarsi alle assenze quando ci si trova davanti ad una umiliazione del genere. La Germania è stata di una superiorità disarmante e i padroni di casa di colpo si sono ritrovati a dover fare i conti con tutti i limiti tecnici e tattici mostrati nelle precedenti uscite e mascherati da una grande dose di lato b. Una squadra decisamente sopravvalutata che non può essere competitiva solo per il fatto di giocare in casa. Senza spina dorsale, senza anima e senza quella verve che doveva essere l’arma in più proprio per sopperire alle assenze di T.Silva e Neymar. Scolari è il primo responsabile del fallimento e senza attenuanti perché non riesce a leggere la partita e poi non credo che nel mondo non ci sia un giocatore con un passaporto, un codice fiscale, una patente falsa brasiliana più forte dell’orribile Fred che almeno fino a un paio di partite fa si faceva notare per i baffi. Poi ai demeriti verdeoro si contrappone la splendida organizzazione di gioco dei teutonici. Brillante dal punto di vista fisico, riesce ad essere di una concretezza straordinaria. Belo Horizonte viene profanata con una irriverenza fuori dal comune e data la potenza sprigionata non meravigliamoci  se domani alla Merkel venga voglia di invadere uno stato. Due plausi: uno a Neuer che oggi è il miglior portiere al mondo, il secondo ai tifosi verdeoro che al 91esimo hanno esultato al gol di Oscar. Era il 7 a 1.

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