Tata tablet per bambini: utilità e pericoli

tata tablet

Un studio riportato da Time illumina sul rapporto tra tecnologia e bambini: gli esperti dicono no alla tata tablet

La ricerca, condotta su 370 genitori con figli tra i sei mesi ed i quattro anni, mostra che il 97% tra loro possiede un apparecchio televisivo, l’ 83% ha un tablet e il 77% uno smartphone. Fin qui i dati sono nella norma e regolari, ma sono il sostrato di una ricerca più profonda.

La parte più inquietante riguarda la statistica secondo cui un bambino su tre al di sotto di un anno di vita ha già avuto un contatto diretto con tablet o smartphone, cioè ha toccato o scrollato lo schermo. Il 15% dei bambini ha utilizzato un’ app nel primo anno di vita, il 24% ha effettuato, più o meno volontariamente una chiamata e il 52% ha seguito un programma sullo schermo di smartphone o tablet.

Tata tablet

Sempre più genitori, infatti, considerano tablet o smartphone, così come la televisione un tempo, una sorta di risposta a tutti i problemi: è all’occorrenza una tata tablet, una baby-sitter tablet, una salvatrice tablet. Spesso si utilizza uno schermo come diversivo quando il bambino piange o fa i capricci, una soluzione per calmarlo e impegnare la sua attenzione, credendo di convogliare le sue energie in qualcosa di utile, costruttivo.

Un team di scienziati, però, mette in guardia dalla : utilizzare smartphone o iPad per distrarre i piccoli che piangono per capriccio potrebbe nuocere al loro sviluppo emotivo. I ricercatori della Boston University School of Medicine, autori di un commento sulla rivista Paediatrics, ci illuminano sul fatto che va dato ai bambini il tempo di calmarsi da soli. Per gli psicologi infantili un intervento immediato e invadente come quello di metterli di fronte ad un tablet, impedisce ai bebè di imparare a controllare le proprie emozioni. È importante per i bambini trovare il modo di autoregolare i propri sentimenti, piuttosto che mascherarli o sopprimerli con distrazioni offerte da programmi o giochi. Inoltre, l’aumento delle ore trascorse davanti al televisore riduce lo sviluppo delle competenze linguistiche e sociali, secondo gli esperti. Il ricorso intensivo al tablet sostituisce la quantità di tempo trascorsa a impegnarsi in un’interazione diretta con esseri umani.

Da tata tablet a tablet maestro

Gli scienziati sottolineano, però, che è diverso il discorso del tablet usato come aiuto-maestro, da quello del tata tablet. Alcuni studi hanno rilevato che eBook, tablet e applicazioni per imparare a leggere, possono essere molto utili, ma solo nei bambini in età prescolastica, attentamente seguiti dai genitori.
Lo studio ha anche mostrato che tablet, eBook e App di vario genere sono “sprecate” per i bimbi sotto i due anni e mezzo.

La preoccupazione degli esperti per la sempre maggiore esposizione dei bambini ai dispositivi elettronici è crescente, e ha portato all’emanazione di linee guida sia da parte dell’associazione dei pediatri statunitensi che dell’omologa britannica in cui si consiglia alle famiglie di non far usare i dispositivi fino ai due anni, e poi di concederli al massimo per un’ora al giorno. Dalla Gran Bretagna è arrivato un altro allarme durante il congresso dell’associazione insegnanti, secondo cui i bimbi alla materna sanno far scorrere uno schermo ma non hanno le abilità cognitive per usare le costruzioni, oltre ad avere difficoltà nelle relazioni con i compagni e gli insegnanti.

Ci sarebbe anche il pericolo di eventuali danni fisico-posturali, a lungo termine, legati al fatto che un bambino cominci fin da piccolo a stare incollato a uno schermo del tata tablet e sottoponga le mani a gesti ripetitivi e intensivi per le dita.

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