Giro d’Italia: Prima settimana, Contador in rosa

La 98ima edizione del Giro d’Italia ha preso il largo. Un’edizione, il Giro d’Italia 2015, che pur non toccando il sud più sud dello stivale è davvero un gran bel Giro con un percorso insolito.

La corsa non aspetta l’ultima settimana, non aspetta le grandi salite alpine e dolomitiche per entrare nel vivo, già nella prima settimana salite e non solo tappe per velocisti.

Secondo i pronostici della vigilia, a dar spettacolo ed entusiasmare le strade del Giro d’Italia 2015, saranno i quattro assi, quattro tenori, come li ha definiti la stampa, Rigoberto Urain, Richie Porte, l’italiano Fabio Aru e il più atteso di tutti, Alberto Contador, intenzionato ad onorare Giro e Tour (c’è chi rischia e chi no…).

Dopo un po’ di assenza, a dare il via al Giro d’Italia è una cronometro a squadre. Da San Lorenzo a Mare fino alla città dei fiori cara al ciclismo, Sanremo, 17 Km che scorrono quasi tutti sulla ciclabile Riviera dei Fiori. Come facilmente comprensibile agli addetti ai lavori, la prima tappa la conquista la Orica-GreenEDGE, prima maglia rosa a Simon Gerrans, primo del team a tagliare il traguardo.

Ancora Liguria per la seconda tappa del Giro d’Italia 2015, sarà il palcoscenico anche per le due successive. Albenga – Genova, 173 km prevalentemente pianeggianti e unica salita subito dopo la partenza. La seconda frazione si conclude con una lunghissima volata dove si impone su tutti il giovane italiano Elia Viviani, soprattutto sul tedesco Greipel (Lotto-Soudal), che sbaglia e non trova il momento giusto per uscire dal treno. La maglia rosa cambia proprietario ma non cambia team, rimane in casa Orica, passa al capitano Michael Matthews. Da segnalare il buon piazzamento per il 41enne, ormai gregario, Alessandro Petacchi, quinto. Nel finale una maxi caduta causata dall’ingresso in carreggiata di un uomo in bici mentre giungeva il gruppo. Complimenti! Tra i coinvolti nella caduta Pozzovivo (AG2R), nulla rispetto a quella in cui sarà protagonista nella tappa successiva.

Terza tappa, si parte da Rapallo si arriva a Sestri Levante, una frazione breve di “soli” 136 km e due Gran Premi di montagna. Planimetria molto movimentata, è un continuo saliscendi, i velocisti arrivano davanti, è volata. Matthews con una grande accelerazione nei metri finali mette la ruota davanti a tutti e rimane in rosa. Nonostante la bella volata, l’attenzione è tutta sul lucano Domenico Pozzovivo (AG2R), protagonista di una brutta caduta in discesa. Momenti di tensione, subito in ospedale dove gli accertamenti escludono fratture, solo tanta paura, tante escoriazioni dal volto agli arti, e arrivederci Giro d’Italia, davvero un grande dispiacere.

Quarta tappa. Chiavari – La Spezia, 150 km, tre GPM.  Protagoniste di questa frazione non saranno, come ci si aspettava, solo le continue e brevi salite e le veloci discese della Liguria, ma soprattutto 3452_davide-formolo-giro-d-italia-2015-la-speziaprotagonista indiscusso sarà il giovanissimo Davide Formolo, classe 92. Il Giro d’Italia assiste alla nascita di un nuovo talento. Il giovanissimo italiano della Cannondale-Garmin porta a termine una bella fuga coronata, a 14 km dal traguardo, da uno scatto ben riuscito che lascia tutti gli altri corridori sulle gambe. Dietro, Aru prova a lanciare un attacco, Contador e Porte ci sono. Tra il gruppo dei migliori in classifica è volata, davanti a tutti Simon Clarke, esulta braccia al cielo, ma è primo solo degli inseguitori. 22” prima sul traguardo è già passato in solitaria, un nuovo talento del ciclismo, Davide Formolo, che conquista la sua prima vittoria di tappa ad un Giro d’Italia. Clarke è secondo,  ma l’esultanza va bene lo stesso, ci sta e come, la maglia rosa è sua. Cambia ancora l’atleta, ma non cambia la squadra, è sempre della Orica-GreenEDGE.

Il Giro d’Italia con la quinta tappa lascia e saluta la Liguria, si va da La Spezia all’Abetone, in Toscana. Il Giro d’Italia 2015 incontra le prime salite. Parte la fuga, smorzata dall’Astana di Aru quando si mette in testa al gruppo, solo Jan Polance ha la gamba per continuare. Tra gli uomini di classifica il primo a lanciare l’attacco è Contador con una bella progressione sui pedali, ma dietro Aru e Porte riescono a riprendere la ruota dello spagnolo. Dopo Formolo, ancora un giovanissimo, Polance, conquista il suo primo successo tra i professionisti e la maglia azzurra, che al Giro d’Italia indica il leader degli scalatori. I 4” in palio al terzo classificato fanno gola e Aru si lancia con successo in una lunga volata resistendo all’attacco di Contador. Chavanel secondo, Aru terzo, Contador quarto, Porte quinto. La maglia rosa dopo 7 anni torna sulle spalle del pistolero spagnolo Contador (ultima ufficiale è quella del Giro d’Italia del 2008, quella del 2011 gli fu annullata per doping). Aru è a soli 2 secondi. Tra i 4 assi Rigoberto Uran (Quickstep) perde ancora ed accumula oltre un minuto da Contador.

Sesta frazione, 183 km da Montecatini a Castiglione della Pescaia, tappa per velocisti, il favorito Andrèz17919455Q,Daniele-Colli-ze-zlamana-reka Greipel non delude, al secondo tentativo il tedesco della Lotto-Soudal in volata non perdona. Tutti dietro di lui. La sesta tappa del Giro d’Italia passa però alla cronaca per un’altra brutta caduta di gruppo nel finale, ancora una volta per la poca attenzione e la grande incoscienza di un tifoso che si sporge troppo dalle transenne con una macchina fotografica. Daniele Colli (Nippo-Vini Fantini) la urta a 70 Km/h, la caduta è rovinosa, frattura scomposta dell’omero e di corsa sotto i ferri. Rimane coinvolto anche Contador che dolorante giunge al traguardo. Il dolore non gli permetterà neanche di indossare la maglia rosa durante la premiazione di fine tappa.

Settima tappa, la più lunga di questo Giro d’Italia, Grosseto – Fiuggi, 264 km. Le attenzioni alla partenza sono tutte per il leader della corsa. Alberto Contador, dolorante, al via c’è. La tappa è molto lunga ma pianeggiante, per velocisti. Gli uomini in giallo della Saxo-Tinkoff, da scudieri attenti e devoti al capitano, proteggono Contador dalle insidie che in un Giro d’Italia sono sempre dietro l’angolo. Volata finale, il treno Lampre-Merida lavora per Modolo che non ne ha più nelle gambe. A sorpresa parte il compagno di squadra Diego Ulissi senza usufruire del treno Lampre e fa sua la settima tappa del Giro d’Italia. Ulissi è tornato.

Il Giro d’Italia 2015 non dà tregua, dopo la lunga tappa del giorno prima, l’arrivo è in salita. 186 km, Fiuggi – Campitello Matese. Intxausti (Movistar) porta in fondo la fuga e conquista la tappa, dietro un altro spagnolo Landa (Astana) lasciato andare dal capitano Aru che è in compagnia degli altri big, Contador, Porte e Uran. Per questa tappa il poker d’assi è servito, completo e compatto. Contador, ancora dolorante, resta in rosa.

12853_650_320_dy_Giro_dItalia_Tiralongo_vince_nona_tappa_Aru_strappa_un_secondo_a_ContadorLa nona è tappa che porta al giorno di riposo, 215 km di media montagna, da Benevento a San Giorgio del Sannio. Ritmo iniziale sostenuto e fuga che parte solo dopo circa 50 km. Tra i fuggitivi Tiralongo (Astana) che dopo diversi tentativi raggiunge e stacca Slagter (Cannondale-Garmin) sul Monte Serra. In gruppo ancora Astana, Fabio Aru lancia un nuovo attacco. Contador e Porte ci sono, Rigoberto Uran no. I tre collaborano fino alla volata per il secondo posto, conquistata da Aru che recupera un secondo alla maglia rosa. La nona tappa è di Tiralongo, 38anni, il più anziano a vincere una tappa al Giro d’Italia, il gregario da una vita, che sa anche vincere.

La prima parte del Giro d’Italia 2015 termina dopo 9 tappe, un giorno di meritato riposo e martedì di nuovo sui pedali. Una bellissima prima settimana che ha già i suoi momentanei vincitori al di là della classifica e dei risultati. I giovanissimi che con umiltà si sono saputi imporre in 3 tappe. Contador che, con il dolore tra i denti, dopo una brutta caduta si rimette in bici e c’è ancora, pronto a danzare sui pedali, a dar battaglia e, perché no, a sparare un colpo o più d’uno in questo Giro d’Italia. A vincere in questa prima settimana sono anche gli abbracci del gruppo Astana, l’emozione e le lacrime di Aru per la vittoria del grande amico e gregario Tiralongo, il “grande” dell’Astana. Gesti capaci di mostrare il lato umano di questi ciclisti che pedalano per ore e ore ogni giorno, ma conoscono la forza dei legami, delle amicizie e delle emozioni, rendono più forte il team e ci fanno innamorare sempre di più di questo meraviglioso sport e del Giro d’Italia.

A cura di Guglielmo Lentini.

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