Christopher Lloyd, il “caratterista-cartoon”

christopher lloyd

Dopo l’anniversario di “Ritorno al futuro” continuano gli approfondimenti sui protagonisti. Oggi spazio a “Chris” Lloyd: una carriera brillante oltre il ruolo di “Doc”.

Il sodalizio con Robert Zemeckis nel 1988 gli procura un altro ruolo memorabile, dopo Doc Brown. Quello del bieco giudice Morton (Doom, nell’originale) in Chi ha incastrato Roger Rabbit? che, con il suo inaspettato sguardo fiammeggiante, entrerà di diritto nella galleria dei traumi cinematografici della generazione degli over 30.

Alto, sguardo mobilissimo, lineamenti vagamente indecifrabili, Christophrer “Chris” Lloyd, caratterista “eccellente” del cinema americano, deve gran parte della sua fama a personaggi di matrice fumettistica, ultimo in ordine di tempo il cameo in Sin City – Una donna per cui uccidere.

Nato nel Connecticut il 22 ottobre 1938, il suo esordio sul grande schermo non potrebbe volare più alto: è Taber, uno dei pazienti-reclusi di un manicomio, guidati alla riconquista della dignità umana da un fenomenale Jack Nicholson, nel capolavoro di Milos Forman Qualcuno volò sul nido del cuculo. Una performance che, nel 1978, fa guadagnare a lui e a Danny De Vito due ruoli da protagonisti in una delle più importanti sit-com tv dell’epoca, Taxi.

Nel 1980 Nicholson esordisce alla regia e chiama Lloyd per il western Verso il sud. Nel cast c’è anche Mary Steenburgen; Lloyd e l’attrice lavoreranno di nuovo insieme esattamente dieci anni dopo, in un altro “western”: Ritorno al futuro parte III.

Tra i suoi ruoli più celebri degli anni ‘80 ci sono l’ufficiale tedesco Schultz in Essere o non essere di Richard Brooks, nel 1983, parodia-omaggio-remake di Vogliamo vivere! di Ernst Lubitsch, al fianco di Mel Brooks e Ann Bancroft, e il Prof. Plum in Signori, il delitto è servito, giallo ispirato al celebre gioco Cluedo, nel 1985.

Prende parte anche alla saga di Star Trek in Star Trek III: alla ricerca di Spock e agli ultimi fuochi della Nuova Hollywood con un ruolo secondario ne Il postino suona sempre due volte di Bob Rafelson, ancora accanto a Jack Nicholson.

I suoi ruoli più celebri degli anni ’90 sono fumettistici al 100%: un ineguagliabile Zio Fester nel dittico La Famiglia Addams, trasposizione delle strips di Charlie Addams, diretta da Barry Sonnenfeld, e il losco Sam Switchblade in Dennis la minaccia, tratto dalle celebri strisce sul bambino terribile degli anni ’50, accanto a uno strepitoso Walter Matthau.

Esattamente come Michael J. Fox, Lloyd onorerà sempre il suo debito di gratitudine verso il ruolo che gli ha dato la fama mondiale, non mancando mai alle celebrazioni per gli anniversari di Ritorno al futuro. Tanto da (ri)comparire nel 2014, proprio nel ruolo di Doc, nel western comico di Seth MacFarlane Un milione di modi per morire nel West.

Tag

  • Christopher Lloyd
  • Doc
  • ritorno al futuro

Potrebbe interessarti: