22 novembre 1963: muore J. F. Kennedy

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Il 22 novembre 1963 è una data famosa per la storia dell’America, e non solo. E’ il giorno in cui muore John Fitzgerald Kennedy, 35esimo Presidente degli Stati Uniti.

Dallas, Dealey Plaza, 23 Novembre 1963. Pochi spari e il Texas finisce su tutti i media nazionali e internazionali: John Fitzgerald Kennedy è stato ucciso. Presidente degli Stati Uniti per meno di due anni (il giuramento al Paese era avvenuto il 20 gennaio 2961), JFK è il Presidente dei grandi eventi. Nei suoi soli 1036 giorni di carica Kennedy fu spettatore e protagonista della Crisi dei missili di Cuba, dell’epocale costruzione del muro di Berlino, della creazione del Programma Apollo per la “conquista dello spazio” e l’atterraggio lunare… Tutti avvenimenti che lo fecero accreditare nella storia come il Presidente della “Nuova Frontiera” (dal nome dei discorsi che il suo collaboratore Schlesinger Jr. scriveva per lui).

John Fitzgerald Kennedy, al quale una Marylin in versione più sensuale che mai dedicò un’eccezionale versione di “Happy bithday Mr. President”, fu il più giovane Presidente ad essere ucciso. Atterrato poco prima insieme alla moglie Jaqueline all’aeroporto Love Fileds di Dallas, il suo assassinio avvenne alle 12,30 per mano di Lee Harvey Oswald mentre era a bordo dell’elegante limousine presidenziale “Lincoln”. Mentre salutava la folla, Kennedy venne raggiunto da un colpo alla testa e la corsa in ospedale dove i medici tentarono di salvare il Presidente della Nuova Frontiera non bastò a tenerlo in vita.

Oswald, il suo assassino, era un attivista che meno di un mese prima si era fatto assumere presso il Texas School Book Depository come magazziniere. Proprio dal sesto piano dell’edificio di libri scolastici esplose dal suo fucile i colpi che ferirono a morte il Presidente. Diversi testimoni raccontano di averlo incontrato, dopo l’omicidio, e di ricordarlo tranquillo e senza segni di smarrimento o agitazione che ci si aspetterebbe da un uomo che abbia appena ucciso il primo uomo politico del paese. Sul fucile la polizia trovò le sue impronte e lo arrestò poco dopo in un cinema ma non venne mai processato per l’omicidio di KFC, di cui si dichiarava innocente.

Due giorni dopo, mentre veniva trasferito al carcere della Contea, Oswald venne infatti ucciso da Jack Ruby, un criminale il cui gesto non si capì mai se fosse stato spinto dalla sua natura di grande estimatore (psicolabile) di Kennedy o da una cospirazione ai danni del Presidente che lo aveva portato ad uccidere l’esecutore prima dell’inizio del processo.

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