Ritratti di donne: Frida Kahlo

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Frida Kahlo, grande pittrice messicana, è il simbolo di una vita dedicata all’arte e alla passione. Una donna indipendente, anticonformista e dal carattere forte nonostante la vita difficile

Magdalena Carmen Frieda Kahlo y Calderòn: un nome tanto importante quanto l’artista che lo ha reso famoso. Pittrice messicana, Frida eredita dal padre, reinventatosi fotografo per sopravvivenza insieme ad altri mestieri, l’amore per l’ “inquadratura” che contraddistinguerà le sue opere.

Donna forte e determinata, bella (volutamente naturale e “poco curata”) e talentuosa, Frida Kahlo è l’emblema della donna indipendente. Le sue opere, che l’hanno portata ad essere una delle artiste più acclamate e conosciute a livello mondiale, esprimono in modo unico il suo carattere: la sua passionalità, la ribellione che l’ha accompagnata fin da piccola e la modernità rispetto ai tempi.

Frida Kahlo è, ancora oggi, per molte donne – e non solo – un’icona. Un “modello”, una donna difficile da piegare, nè dagli spesso rigidi e limitanti schemi culturali presenti in ogni tempo nè dalla vita, che spesso colpisce e trasforma in sfortunata anche l’esistenza di una donna simile.

Frida Kahlo, la vita

Frida Kahlo nasce a Coyoacàn (Messico) il 6 luglio 1907, da Guillermo Kahlo, il padre-fotografo di origini tedesche, a cui sarà sempre molto legata, e Matilde Calderòn y Gonzàlez.

Già da piccolissima si fa strada il suo carattere ribelle: le piace dire di esser nata nel 1910, come una vera “figlia della Rivoluzione” scoppiata in Messico proprio in quella data. Ma i suoi problemi iniziano già dai primi anni di vita: si scopre affetta da spina bifida, una malformazione dovuta alla chiusura di una o più vertebre, che venne tuttavia scambiata per poliomielite di cui soffriva già la sorella minore.

Il problema non scalfisce il carattere di Frida che accentua presto il proprio spirito indipendente: dopo gli studi al Collegio Alemàn, nel 1922 Frida Kahlo si iscrive alla Escuela Nacional preparatoria per diventare medico dove si lega ai Cachuchas e al socialismo nazionale. Quelli della Escuela Nacional sono anche gli anni in cui Frida inizia ad avvicinarsi al mondo dell’arte e della pittura.

Fu proprio la pittura la sua unica compagna nella fase di estrema solitudine in cui si rinchiuse nel 1925. A settembre dello stesso anni infatti, all’età di 18 anni, la “figlia della rivoluzione” rimase coinvolta in un incidente dalle conseguenze grottesche per un’ancora giovanissima Frida Kahlo. Colonna vertebrale spezzata, costole, gamba sinistra e collo del femore fratturati, spalla sinistra lussata e osso pelvico spezzato in tre punti. L’incidente la distruggerà, fisicamente e mentalmente; fu costretta a 32 operazioni chirurgiche e ad anni al letto con un busto. Il periodo di chiusura in casa forzata finirono, ma i dolori accompagneranno Frida per tutta la vita. L’arte divenne allora più importante che mai.

Frida Kahlo, l’artista

Prima dell’incidente, Frida Kahlo era una ragazza che, come le altre, iniziava a scoprire l’amore. Fu proprio questo il tema del suo primo lavoro: un autoritratto, che l’artista realizzò grazie all’aiuto dei genitori che posizionarono uno specchio sopra il letto in cui era confinata. Da regalare ad Alejandro, il ragazzo di cui era innamorata.

Il tema dell’autoritratto sarà ricorrente negli anni di confinamento, nei quali lo specchio la aiutò a mettere su tela se stessa e ciò che la angosciava maggiormente: le conseguenze dell’incidente che le cambiò la vita. Così, ad esempio, la colonna fratturata vicino alla quale si ritrae in uno dei tanti dipinti di quegli anni non è che un richiamo alla colonna vertebrale che continua a farla soffrire.

L’arte fu la sua grande compagna (e ragione) di vita. E l’amore un altro grande protagonista.

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Si innamorò di Diego Rivera, illustre pittore che era rimasto affascinato dalle sue opere, e con il quale si sposò nel 1929 e separò nel 1935. Nel corso del matrimonio ebbe tanti amanti, di entrambi i sessi, e negli anni si avvicinò sempre più alla politica (comunista) battendosi fortemente in favore dell’emancipazione femminile.

L’impegno politico non è che l’ennesimo esempio del fatto che la sua forza e l’originalità dei suoi pensieri si riversarono in tutto ciò che intraprese nel corso della sua vita; ma, ovviamente, soprattutto nella sua arte. I suoi quadri furono strettamente collegati anche al folklore messicano e Andrè Breton, che fu probabilmente anche suo amante, attribuì loro elementi tipici della corrente surrealista (“Ciò che l’acqua mi ha dato” è sicuramente il lavoro che più si avvicina al movimento).

Ma Frida Kahlo voleva essere Frida Kahlo, originale, unica e per questo non accomunabile con nessuna corrente artistica, per quanto “alla moda” questa potesse essere.

E la grande fortuna (soprattutto postuma) dei suoi quadri e del suo personaggio sono la conferma che è riuscita ad esser ricordata per quella che voleva: Frida, l’artista. Frida, una grande donna.

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