La giusta cura dell’albero di Natale

albero di natale

Finiscono le feste e si tolgono luci, addobbi e albero di Natale. Ma che fine fa l’abete? Ecco qualche informazione utile e consiglio su come prendersi cura dell’albero di Natale tutto l’anno.

Secondo la Coldiretti, quest’anno in Italia sono stati comprati circa 6,5 milioni di alberi “natalizi” veri che, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, sono senz’altro più ecologici di quelli artificiali. Gli alberi finti, infatti, provengono per la maggior parte dalla Cina (80% del mercato italiano), consumano petrolio e liberano gas serra per la realizzazione ed il trasporto. Inoltre, per la loro degradazione, gli alberi di sintesi richiedono oltre 200 anni.

Molto più saggio acquistare un albero vero, a patto di seguire le regole giuste sia per l’acquisto che per le cure da assicurargli. Per essere certi di non acquistare alberi senza radici o provenienti dai paesi dell’Est Europa dove potrebbero essere stati tagliati abusivamente, l’abete va scelto con criterio. Il consiglio è quello di acquistare soltanto alberi con l’etichetta plastificata su cui deve essere indicato il vivaio da cui proviene, la specie dell’abete e la sua età.

Le specie più comuni ad essere entrati nelle nostre case in queste feste, sono: Abies alba (abete bianco), Abies procera var. glauca (abete azzurro), Abies normandiana (abete di Normandia), Picea abies (abete rosso).
Oltre all’acquisto, è poi però importante anche curare bene l’albero di Natale. È importante, per esempio, consentire all’albero di adattarsi al nuovo ambiente e distendere bene i rami (precedentemente spesso imprigionati dalla rete per il trasporto) lasciandolo respirare un po’ prima di addobbarlo. Una volta a casa, poi, sistemate l’albero in un luogo luminoso, fresco, lontano da fonti di calore, come stufe e termosifoni ed al riparo da correnti d’aria, come porte e finestre. Evitate addobbi pesanti per non spezzare i rami. Non spruzzate neve sintetica e spray colorati perché l’albero è vivo e respira. Mantenete la terra umida ma non eccessivamente bagnata, anche con l’utilizzo di un nebulizzatore (da non usare, però, una volta che sull’albero sono state messe le serie di lampadine ed addobbi vari).

Ma cosa si può fare con l’abete una volta finite le feste? L’albero non va assolutamente abbandonato nel cassonetto: sono migliaia, infatti, gli esemplari che vengono lasciati lungo le strade o nei contenitori della spazzatura. Se l’albero acquistato ha le radici, ancora meglio se acquistato in zolla rispetto alla radice nuda (in tal caso sarà maggiore il tempo richiesto per l’ attecchimento), può essere posizionato all’esterno sul balcone o piantato in giardino, ricordando che è una pianta che può crescere (in condizioni ottimali) anche fino a quindici-venti metri, tollerando sia esposizioni ombrose che parzialmente soleggiate. Unico nemico la calura estiva delle nostre zone costiere.

Durante l’ impianto sarebbe necessario uno strato di circa 10 centimetri di argilla espansa per assicurare un buon drenaggio da porre sul fondo del vaso, e di non infossare troppo la pianta: il colletto (così si chiama la parte dove finisce il tronco ed iniziano le radici) deve rimanere a livello del terreno. Si può usare un normale terriccio universale, meglio ancora però terriccio specifico per piante acidofile.

Altrimenti, se finite le feste il vostro albero non potesse avere collocazione in terrazzo o giardino, potete donarlo ai centri di raccolta indicati dai vivaisti, dai Comuni o dal Corpo Forestale dello Stato che provvederanno a piantarlo in zone di rimboschimento.

Lodevole l’iniziativa di IKEA, che riconsegnando in gennaio l’albero acquistato nel mese di dicembre, donerà un buono da spendere all’ interno del negozio.

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