8 gennaio 1973: lo scandalo Watergate

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Il caso del Watergate, che ha interessato gli Stati Uniti nel biennio 1972-74 ha rappresentato uno scandalo politico senza precedenti. Uno scandalo che ha sconvolto l’intera Nazione, mettendo sotto accusa la classe dirigente repubblicana e costringendo alle dimissioni il Presidente Richard Nixon.

Il Watergate ha visto la concatenazione di una serie di eventi, che si sono protratti per circa due anni, in cui durante il processo sono stati accusati sette uomini per aver piazzato delle cimici negli uffici del Dipartimento Democratico.

Lo scandalo ha portato alla richiesta di impeachment e alle dimissioni dell’allora Presidente degli Stati Uniti Richard Nixon. Con lo scopo di indebolire l’opposizione politica dei movimenti pacifisti e del Partito Democratico, l’amministrazione di Nixon ha iniziato ad abusare del potere politico.

Importanti capi d’accusa sono state le “carte del Pentagono” (Pentagon papers), uno studio top-secret del Dipartimento della Difesa sul coinvolgimento degli Stati Uniti nella guerra del Vietnam e su precedenti conflitti politici o militari nel Sud-Est asiatico.

Nixon ha retto le difficoltà politiche per due anni ma la pubblicazione del nastro “la pistola fumante” nell’agosto 1974 ha comportato la prospettiva di un sicuro impeachment per il presidente, che si è visto costretto a dare le dimissioni quattro giorni dopo, il 9 agosto.

Il 17 giugno 1972 Frank Wills, una guardia di sicurezza del complesso di uffici del Watergate Hotel a Washington, ha notato un pezzo di nastro adesivo sulla porta fra il pozzo delle scale e il parcheggio sotterraneo.

Wills lo ha rimosso ma dopo poco, durante il giro di controllo, ha visto nuovamente lo stesso nastro nello stesso posto. Wills avvisò immediatamente la polizia, che successivamente ha scoperto ed arrestato cinque uomini – Bernard Barker, Virgilio González, Eugenio Martínez, James W. McCord Jr. e Frank Sturgis – per essere entrati nel quartier generale del Comitato nazionale democratico.

Quegli stessi uomini furono gli stessi che avevano piazzato alcune microspie telefoniche.
Il bisogno di tornare nell’ufficio fu solo il più evidente di una serie di errori commessi dagli scassinatori.

Nonostante lo scasso fosse avvenuto in un momento sensibile, con la campagna elettorale all’orizzonte, molti americani inizialmente hanno creduto che Nixon con il vantaggi che aveva non sarebbe mai stato così sconsiderato da rischiare la sua associazione in un affare del genere.

Ma quando fu accusato lo scassinatore McCord, l’ufficio del procuratore distrettuale di Washington ha iniziato un’indagine sui rapporti fra McCord e la CIA e ha finito per dimostrare che McCord aveva ricevuto pagamenti dal CRP.

I reporter del Washington Post Bob Woodward e Carl Bernstein hanno investigato sullo scasso. Molto di quello che hanno pubblicato ha fatto si che il Watergate rimanesse sotto la luce dei riflettori.

Il rapporto di Woodward grazie alla testimonianza segreta di “Gola profonda” ha aggiunto mistero allo scandalo.

Le speculazioni sono finite il 31 maggio del 2005, quando William Mark Felt dell’FBI ha rivelato di essere lui il misterioso testimone “Gola profonda”.

L’8 gennaio del 1973 gli scassinatori e altri due indagati, Liddy e Hunt, sono stati sottoposti a processo. Tutti, eccetto McCord e Liddy, si sono dichiarati colpevoli, e tutti sono stati condannati per cospirazione, furto con scasso e intercettazioni telefoniche.

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