Esiste un rifugio per neo madri in difficoltà. Il suo nome è “Città delle Mamme”, sinonimo di mutuo soccorso dalle donne per le donne.

Città vuol dire traffico, persone, nuovi incontri; tutto questo però non sempre si traduce in cooperazione o aiuto, e molte donne, o meglio molte neo mamme, avvertono la solitudine di una metropoli fredda e sprezzante, quasi ostile nei loro confronti, inospitale, costringendole a grida di aiuto che si perdono nel vuoto, parole dissolte nell’affanno del vento. Da tutto questo prende vita “Città delle Mamme”.

“Città delle Mamme” è infatti un’associazione di volontariato che nasce nel 2009 a Roma proprio dall’idea di un gruppo di donne le quali dopo la maternità percepiscono, anche per le operazioni più elementari come allattare il neonato o fare una tranquilla passeggiata in marsupio, la città come nemica, e per questo motivo decidono di collaborare e reagire, riuscendo a trasformare l’utopia in qualcosa di reale e concreto.

Partendo da osservazioni semplici, quindi, e provando a rispondere a bisogni elementari, l’associazione  ha ideato e sviluppato una serie di iniziative finalizzate a migliorare la qualità della vita dei neogenitori che vivono nell’area urbana di Roma: rendendo in qualche modo possibile l’incontro fra mamme e neonati in luoghi accoglienti, trasformando in fruibili spazi negati, ricreando momenti di condivisioni attraverso cinema e spazi culturali, proponendo sempre nuove idee per accrescere il benessere delle famiglie.

Uno dei progetti di maggior successo, nonché la prima idea messa in pratica dall’associazione, prende il nome di Cinemamme, inaugurato nella primavera del 2009 a Roma, in collaborazione con la ASL Roma B e con il Nuovo Cinema Aquila nel quartiere Pigneto di Roma, ma che intende espandersi con la versione estiva: RomanticCinemà. Nello specifico, Cinemamme promuove la socializzazione e il supporto tra le mamme (e i papà) nel periodo dell’allattamento dei loro bambini, offrendo l’opportunità di recarsi al cinema e assistere alle proiezioni in piena tranquillità.

Cinemamme offre quindi un ambiente accogliente e rilassato; la proiezione dei film avviene a un volume ridotto, per non disturbare i bambini, e a luci soffuse, per prendersene cura. Il cinema è inoltre attrezzato con scaldabiberon e nel bagno trova posto un comodo fasciatoio fornito di pannolini e salviette; inutile dire che passeggini e carrozzine potranno essere “parcheggiati” direttamente nella sala della proiezione e che spesso prima del film c’è spazio per dialoghi ed incontri, ulteriore momento di condivisione per neomamme e neopapà.

Ma i progetti non finiscono qui; dal 2011 infatti prende piede un’idea a dir poco rivoluzionaria: i Mammacaffè, sinonimo di appuntamenti e incontri tra mamme ed esperti come pediatri, psicologi, arteterapeuti e consulenti, con lo scopo di creare momenti di riflessione, scambi e approfondimento. L’unica curiosità da sciogliere rimane sul nome, il quale è stato scelto appositamente per la natura degli incontri, i quali si svolgono sempre in luoghi confortevoli e accoglienti, come librerie, associazioni e bistrot.

“Il cielo resta il limite da superare” e sembra che “Città delle Mamme” sia quasi riuscita a superare anche questo con il MOM FESTIVAL, una riuscita esperienza di festival musicale family friendly, tenuto nella primavera del 2013 al Pigneto e ospitato dal Circolo Arci Forte Fanfulla. Il festival è  stato concepito per garantire contemporaneamente intrattenimento adeguato e di qualità a genitori (dibattiti, concerti, performance) e bambini (laboratori, giochi, proiezioni). Il successo è stato tale che, con le stesse caratteristiche di accoglienza per genitori e bambini, si organizzano attualmente le Serate MOM, degli aperitivi in giro per vari locali di Roma che sposando il progetto di Città delle mamme, MOM e Arte attiva, garantiscono accoglienza family friendly al momento dell’aperitivo.

Una solida catena umana di mutuo soccorso e accordo, che dimostra come le grida di aiuto non si disperdano sempre nel vuoto, ma vengano sentite e accolte da chi avverte il desiderio del cambiamento.