Slovenia, polmone verde d’Europa – parte 1

Coste e zone carsiche, ameni vigneti e grandiose valli alpine: la Slovenia è un verde concentrato di grandi bellezze naturali e di contrasti.

Così come la conosciamo è un paese giovane: la verde Slovenia è ufficialmente indipendente dal 1991, dal 2004 nell’Unione Europea e in area euro dal 2007. Ma è anche un Paese di antiche e nobili tradizioni: era parte dell’Impero romano, poi del regno ostrogoto ed infine per molti secoli di quello austro-ungarico.

Un paese che ha comunque molto da raccontare, per quanto piccolo sia (appena più vasto della Puglia), e con appena 2 milioni di abitanti.

Dopo vari tentativi di visitare la minuscola nazione negli anni passati, finalmente, appena un mese fa (agosto 2016) riesco a girarla cinque giorni con un gruppo di affezionati amici: lasciata Venezia, in macchina si raggiunge Lipizza (Lipica in sloveno), primo avamposto a soli nove chilometri dal confine italiano, lontano appena 90 minuti.

Famosa per i celebri cavalli bianchi della scuola di equitazione di Vienna, è possibile visitare in un paio d’ore la reale scuderia, i recinti di addestramento, ed il recentemente ristrutturato museo interattivo dedicato a questa razza equina (non mancano pannelli esplicativi sull’interazione uomo-cavallo nel tempo).

Al suo interno sono ospitati circa quattrocento cavalli, ed in orari prefissati è possibile assistere ad allenamenti  di cavalieri esperti e corsi di dressage.

Nell’antico centro storico c’è una piccola cappella ed una piccola pinacoteca raccoglie le opere del pittore August Cernigoj, morto nella vicina Sezana.

Dopo un paio d’ore, il viaggio riprende sulla velocissima autostrada A7 in direzione di Lubiana, capitale del paese, con quasi trecentomila abitanti, eletta la più “Green” d’ Europa, titolo giustamente meritato grazie ad accorgimenti ecosostenibili: la pedonalizzazione del centro è aumentata del seicento per cento grazie ad un diffuso sistema di bike sharing, minibus elettrici e gratuiti, e numerosi parcheggi sotterranei. Inoltre la raccolta differenziata supera il settanta per cento, e ciascun abitante ha a disposizione circa cinquecento metri quadri di verde a disposizione a testa.

Il suo grazioso centro storico, che si gira agevolmente a piedi in poche ore, si adagia sulle sponde del fiume Ljubljanica, con una offerta culturale molto ampia, dai teatri, ai caffè, bistrot, cinema all’aperto e localini di design.

Da non perdere sicuramente la visita al castello, interamente ricostruito alla fine degli anni sessanta, raggiungibile con sentieri o con la comoda funicolare che parte dalla piazza del mercato; dalla torre panoramica si osserva una spettacolare vista sui tipici tetti rossi della città, ed in lontananza, le prealpi slovene.

slovenia polmone verde d'europa

Suggestiva poi una bella passeggiata al tramonto nel quartiere di Metelkova, famoso per la sua street art, centro di cultura alternativa sviluppatosi in una ex caserma; molti i murales, anche con soggetti trash.

La mattina seguente d’obbligo la visita alle celeberrime Grotte di Postumia, straordinario percorso carsico che attira ogni anno milioni di visitatori da ogni angolo del pianeta, per via degli scenari disneyani, meraviglie naturali e fiumi abissali.

Ci sono varie tipologie di visita, ma quella consigliata consiste nell’affrontare un percorso circolare di cinque chilometri con tratti a piedi e momenti da vivere a bordo di un tipico trenino. Consiglio di viaggio: ricordare di portare sempre con sé una felpa perché la temperatura all’interno la struttura non supera i dieci gradi centigradi, e rimane praticamente costante durante tutto l’ anno.

Immancabile il passaggio all’unico ufficio postale sotterraneo del mondo, con tanto di shop e punto vendita dal quale inviare una cartolina a casa, ed il vivaio del Proteus, vasca di riproduzione dell’ unico vertebrato europeo che vive nelle profondità delle grotte, ultracentenario, lungo meno di trenta centimetri, e completamente cieco. Ha inoltre la caratteristica di poter restare a digiuno per oltre dodici anni grazie al suo lento metabolismo, caratteristica unica tra gli anfibi.

Prossima tappa prevista è Bled con il suo lago, ma non prima di aver fatto una sosta ad un gioiello incastonato in una montagna: il castello di Predijama.

 

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