#HopperRoma una mostra alla scoperta della luce

#HopperRoma una mostra alla scoperta della luce

Il complesso del Vittoriano ospita #HopperRoma, un viaggio tra i grigi tetti parigini, le case coloniali del Mussachusets e viuzze cittadine.

#HopperRoma è in città fino al 12 febbraio e vi aspetta per portarvi alla scoperta di un uso diverso e particolare della luce. La ricerca artistica di questo pittore dei primi del ‘900 trova la sua dimensione nel gioco di luci e ombre, riassunto di un’eclettica atmosfera sospesa.

Nei primi anni di studio e lavoro Hopper, ispirato dall’Impressionismo, si dedica al particolare. L’analisi di dettagli e scene metropolitane raccontano scorci di vita parigina e, fino al 1915, le sue opere olio su tela sono un tuffo nei dettagli di ponti, strade, vie e canali della ville lumiere.

Dagli agli anni ’20 fino ai ’30 il ritorno in America dell’artista gli permette di affinare la ricerca verso una giusta espressione del proprio Io. Una profonda analisi introspettiva che ci permette oggi di vivere #HopperRoma nella sua complessità.

Infatti a stupirci sono i vivaci colori degli incantevoli acquerelli. Hopper, soffermandosi nella descrizione della bellezza di un’America fatta di praterie, case di campagna, fari, porti, città di mare, riesce a imbrigliare il colore con pennellate sicure ed espressive.

Successivamente #HopperRoma vi mostra il modo investigativo con cui questo artista ha custodito attimi di vita, per trasformali in opere d’arte. Infatti un insieme di appunti con schizzi e riflessioni dell’artista sono lì, come una vera raccolta pronta per essere da voi osservata. Una mostra che è un vero invito a riflettere sugli impulsi esterni attraverso gli occhi di un’artista.

Tra gli anni ’50 e ’60 Hopper si concentra sul racconto pittorico di angoli cittadini. L’autore vuole esprimere la complessità di contrasti di luci e colori tramite scene di vita quotidiana.

#HopperRoma infine vi saluta con una riflessione dello stesso artista, che con poche parole ha racchiuso l’essenza del lavoro fatto su di sé nel corso della vita.

“The only real influence I’ve ever had was myself”

E. Hopper

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