Il Festival della Canzone Italiana 2017 si è concluso. E anche questo Sanremo…

La sessantasettesima edizione del Festival della canzone italiana si è conclusa con un’inaspettata vittoria di Francesco Gabbani. Ed è subito tormentone.

Il Festival di Sanremo 2017 è giunto al termine e come sempre porta con sé critiche, tormentoni, momenti di noia mortale, il pathos di Marco Masini e le opinioni dei – più meno che più – addetti ai lavori. Ci hanno provato anche quest’anno a boicottarlo ma in fondo si sa “Sanremo è Sanremo” e quei dieci milioni di spettatori con il twitter sempre aperto, da qualche parte devono pur essere.

#Intanto Vessicchio

L’assenza del Maestro Beppe Vessicchio non è sfuggita proprio a nessuno e il popolo del web non si è dato pace per un’intera settimana. Cosa si fa generalmente per superare un forte dolore? Ci si scherza su. Ed ecco che alla parola ironia spuntano The Jackal che lanciando l’hashtag #intantovessicchio hanno creato un tormentone pari al Waka Waka di Shakira. In un attimo è partito il toto fotomontaggio e il Beppone Nazionale è apparso sul divano con cappuccino e cornetto, sulle montagne russe, nel suo giardino impegnato ad annaffiare le piante. Addirittura fuori dall’Ariston a bere champagne con Leonardo Di Caprio. Rassegnarsi non è stato facile ma alla fine siamo riusciti ad arrenderci al fatto che quest’anno non avremmo mai sentito la fatidica “Dirige l’orchestra il maestro Beppe Vessicchio”.

vessicchio festival

Le sedici canzoni finaliste

Abbiamo visto l’alternarsi di polemiche e salti di gioia per l’eliminazione di Nesli e Alice Paba, Raige e Giulia Luzi, Giusy Ferreri, Al Bano, Gigi D’Alessio e Ron (di quest’ultimo non riusciamo proprio a capire come sia potuto accadere). Vediamo i sedici finalisti rimasti che si sono sfidati in quest’ultima serata pieni di emozione ed eleganza, eccezion fatta per il buon Bernabei a cui consigliamo di coprirsi le caviglie la prossima volta.

Clementino è la solita solfa e con la sua “Ragazzi fuori” non ha proposto niente di  diverso rispetto all’anno scorso.

Alessio Bernabei forse no, preferiremmo non commentarlo.

Chiara aveva gli occhi tristi stasera e pur non sbagliando una nota neanche se la preghi in ginocchio dobbiamo proprio dire che “Nessun Posto è Casa Mia” è un po’ angosciante.

Marco Masini si chiede, con il suo solito pathos “come sarebbe il mondo se fosse spostato di un secondo”, ma noi invece ancora ci facciamo domande su quel “smettila di smettere” di due anni fa.

A Lodovica Comello qualcuno avrebbe dovuto dire che non è ancora carnevale e che dunque è presto per vestirsi da fata turchina. Detto ciò la canzone è un sonorissimo bah. Ma poi la domanda è: ma perché Lodovica Comello è tra i big?

Michele Zarrillo, rimane sempre il sentimentalone più sentimentale che c’è.

Con Samuel finalmente ci risvegliamo dal torpore. Esistono anche canzoni veloci? Ce ne eravamo quasi dimenticati. Bella la sua “Vedrai”, non ci ha fatto sentire la mancanza dei suoi fedeli Subsonica.

Bianca Atzei è solo un travestimento. Kekko dei Modà esci da questo corpo.

Ci stiamo ancora chiedendo come abbiano potuto paragonarla a Mia Martina, a noi Elodie è sembrata una Emma un pochino più aggraziata con una canzone più sanremese. Stop.

Fabrizio Moro è sempre bravissimo non c’è che dire. “Portami via” ha un testo così bello che infatti ha vinto il Premio Lunezia ancora prima di iniziare la gara.

Sergio Sylvestre grande lui, grande la voce ma la sua “Con Te” è tanto tanto brutta.

Paola Turci ha una classe quasi ineguagliabile. È stato bello vedere con quanta serenità ha cantato “Fatti bella per te”. È un inno alla semplicità, al sapersi accettare e alla bellezza  di quelle donne che belle non si sentono. Grazie Paola per aver condiviso con noi questo tuo nuovo piccolo tesoro.

Michele Bravi è così grazioso, tenero e preciso nella sua esecuzione che non sembra per niente un ventiduenne con poca esperienza. Anzi.

E sul podio…

Ermal Meta ormai è una garanzia. Arriva terzo con una storia di violenza, forse la sua storia. Ma ci è piaciuta molto la modalità con cui ha deciso di trattare un argomento tanto delicato quanto difficile. “Vietato Morire” è una canzone che merita un po’ di essere ascoltata e non solo sentita.

Al secondo posto – sorprendentemente – arriva Fiorella Mannoia. La sua “Che sia Benedetta” è stata data per favorita dalla prima serata e in effetti il suo modo di interpretarla è veramente coinvolgente. Un bravissima va sicuramente all’autrice del brano, Amara.

Vince la sessantasettesima edizione del Festival di Sanremo, Francesco Gabbani. È passato dall’Amen al Namasté in un secondo. E ora con la sua “Occidentali’s Karma” è subito braccia in alto e movimento di anca-bacino. In fondo ha ragione “l’intelligenza è demodé” e quindi è meglio ballarci su. Bravo Francesco hai dimostrato, per il secondo anno consecutivo, che si può vincere Sanremo con una canzone che non mette l’ansia al prossimo.

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Conclusioni…

L’ultimo Festival di Carlo Conti (forse!) non poteva non essere un successone. Senza vallette ha fatto il colpaccio del secolo prendendosi Maria De Filippi, impedendole così di sfidarlo in una lotta all’ultimo sangue con la puntata del sabato sera di “C’è posta per te”. D’altronde, come ha detto Maurizio Crozza in una delle sue copertine, Maria era l’unica di “Amici” che ancora non era stata invitata.

E da domani che facciamo? Ma è ovvio, apriamo le scommesse su chi sarà l’anno prossimo a presentare il Festival.

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