Messi o CR7? Che domande: Maradona!

Messi o CR7? Che domande: Maradona!

Questa domanda ce la siamo posta anche noi e abbiamo provato a dare un’ampia spiegazione della risposta, cogliendo anche l’occasione per fare gli auguri a Maradona.

El Pibe de Oro

Diego Armando Maradona viene dall’Argentina, cresciuto in uno di quei quartieri non proprio facili. Riesce a farsi notare proprio perché le cose che fa lui col pallone, non le fa nessun altro. Poco importa se il fisico non lo aiuta, Maradona con i piedi fa magie e anche il suo cervello durante la partita sembra lavorare ad una velocità maggiore di quella degli altri. Arriva al Barcellona che è già una mezza leggenda, ma la sua carriera non sembra decollare. Il vero luogo che lo consacrerà sarà Napoli, squadra che porta alla vittoria del campionato e nella quale lascerà un ricordo indelebile. “Sono felice di essere stato il migliore al mondo a Napoli” commenterà El Pibe de Oro qualche anno dopo. Napoli che lo ha accolto come un figlio e lo ha lasciato andare come un Dio.

In alcune strade per Maradona nascono persino le edicolette votive, come per i santi, con la sua immagine. Con la sua Argentina riesce anche a vincere un mondiale, da sempre contestato per la famosa “Mano de Dios” contro l’Inghilterra. Al di fuori del campo forse non sarà stato esattamente un modello, ma vogliamo concentrarci piuttosto sul suo essere fenomenale con la palla.

Dopo di lui sono stati tanti a vedersi affibbiare il nome di “Nuovo Maradona”, anche se i più nostalgici amano dire che “Un altro come Maradona non esiste!”.

Messi… Il nuovo Maradona?

Il primo di tutti è stato senza dubbio Leo Messi, che con Maradona condivide il fatto di essere argentino, il numero dieci e pure il Barcellona. Certo, Messi al Barcellona deve tanto, visto che dopo aver notato il suo talento cristallino, la società gli paga le cure per la malformazione che non gli permette di crescere. “Lui non è come me” dirà Maradona “Leo è anche migliore di me, non mettetegli pressione!”. Dopo essere sbocciato, Messi viene addirittura detto Messia, Marziano, per sottolineare che lui non è di questo mondo.

“La pulce” non riesce ad essere catturato da nessun difensore avversario, nasconde il pallone ai loro occhi, segna gol come se piovesse. Il Barcellona con lui è praticamente imbattibile. Vince cinque palloni d’oro, campionati spagnoli, coppe del re, Champions League, ma l’unico trofeo che consacrerebbe Leo Messi, pare non arrivare mai: la Coppa del Mondo. Messi infatti sembra ridotto ad un calciatore qualunque quando gioca con la sua nazionale, e il popolo argentino non lo vede neanche di buon occhio. Eppure, ad ormai 31 anni, Leo Messi sembra aver perso l’ultimo treno: la sua Argentina esce agli ottavi da un sonoro 4-3 contro la Francia. Persino Maradona, che lo ha sempre difeso, perde le speranze: “Uno che ha troppa ansia prima della partita non può essere leader di una squadra!” sbotta.

Messi o CR7? Che domande: Maradona!
Fonte: https://www.soccer.ru/galery/1055457/photo/733494

CR7: perfetto, forse troppo

E poi c’è lui, quello che davvero sembra l’essere perfetto: Cristiano Ronaldo. Anche lui detentore di 5 palloni d’oro e altrettanti trofei internazionali, inglesi, portoghesi, spagnoli e tra qualche mese (forse) anche italiani, ha anche vinto un Europeo. Cristiano da solo, da capitano del suo Portogallo, con l’onnipresente numero 7 sulle spalle, diviene campione d’Europa. E a 33 anni è tutt’altro che finito! Bello, fisico perfetto e stakanovista come pochi. “Io non voglio essere uno dei tanti, io voglio che un domani si dica che non è esistito nessuno come Cristiano Ronaldo!” dichiara durante un’intervista.

È stato spesso accusato di essere un automa, tanto lavora duramente sul fisico e sulla tecnica e quella frase sopra citata ci fa comprendere il perché. Persino il suo soprannome, CR7, sembra quella di una macchina da guerra. Nome che è oramai un marchio, visto che Cristiano Ronaldo reinveste costantemente i suoi soldi in catene di alberghi, ristoranti, linee d’abbigliamento sportive e non e soprattutto in beneficenza. Ha persino creato una sua associazione di donatori di sangue!

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Fonte: floptv.it

Nessuno come Maradona

Ma cosa cambia allora, tra questi due campioni di oggi e Diego Armando Maradona? Perché non ci può essere un altro Maradona? Perché nessuno è migliore di lui? Probabilmente la risposta è difficile da trovare.

Potremmo dire che ognuno di loro rappresenta il calcio del proprio tempo, che è in parte esatto. Oppure, senza mezzi termini, potremmo semplicemente dire che uno di questi è migliore degli altri e basta. Ma non è così. I campioni di oggi sono detti marziani, alieni, dei, li si vuole imitare in tutto e per tutto, dal taglio di capelli al paio di scarpe. Maradona non lo si è mai imitato e pur essendo idolatrato.

Eppure era lui quello che faceva il riscaldamento con le scarpe slacciate, ballando. Era lui a tirare punizioni oltre le leggi della fisica. Era sempre lui la “Mano de Dios”. È stato lui a caricarsi l’Argentina sulle spalle e lasciarla poi sul tetto del mondo. È stato ed è sempre lui, ad oggi, che nella sua semplicità ci fa amare il calcio. Non quello che c’è intorno. Non lo sponsor, non il taglio di capelli o il rito scaramantico prima di calciare il pallone, ma il gioco. Non c’è nessuno come Maradona, quindi, in un senso: nessuno farà amare il calcio come lui solo nel vederlo giocare.

E allora.. Tanti auguri Diego (anche se in ritardo).

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