Pennette…. alla Vodka

E’  guerra di spie, dopo la vicenda Merkel esplosa con il Datagate, adesso tutti si sentono controllati. L’ultimo affondo viene dall’Unione Europea e l’obiettivo è Vladimir Putin è la Russia.

A quanto si apprende oggi, dalle news durante l’ultimo G20 svoltosi nel settembre scorso a San Pietroburgo, ai capi di Stato e di governo sono stati dati alcuni gadget che in realtà erano invece dispositivi di intrusione per computer e telefonini. Tutti i servizi segreti dei Paesi partecipanti sono stati allertati direttamente dal Consiglio europeo per rapide e ulteriori verifiche a livello nazionale. Questa vicenda rischia di creare fratture gravissime nelle relazioni diplomatiche di tutti i paesi presenti al G20.

In questi giorni, inoltre gli Stati Uniti continuano ad escludere di aver mai intercettato esponenti delle istituzioni italiane. Giampiero Massolo, capo dell’intelligence ribadirà che «non ci sono controlli illegali» e consegnerà l’esito delle indagini. Una relazione per ricostruire cosa è accaduto dopo le rivelazioni di Edward Snowden, il tecnico informatico che ha violato i segreti dell’Nsa, la National Security Agency americana.

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Per ricostruire questa nuova vicenda bisogna ripartire dal 5 settembre scorso, con la convocazione in Russia del G20. Al ordine del giorno c’è la questione siriana con Stati Uniti e Francia pronti e  determinati a lanciare l’attacco contro il regime di Assad accusato di aver utilizzato armi chimiche contro i civili. Il vertice è preceduto da momenti di grande tensione tra Obama e Putin, per la decisione di Mosca di concedere asilo a Snowden.

Terminati gli incontri  le delegazioni ricevono alcuni oggetti ricordo, come accade spesso al termine di queste riunioni. Tra i gadget particolari consegnati dagli organizzatori ci sono anche delle chiavette Usb e cavi per la ricarica dei telefonini cellulari.

Tra gli intervenuti al vertici molti rimango stupiti dal singolare regalo e il primo ad meravigliarsi è il presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy che, rientrato a Bruxelles, affida i responsabili della sicurezza il compito di effettuare accertamenti su tutti i dispositivi. Con l’ausilio dei servizi segreti tedeschi si scopre dalla prime analisi, che i sospetti sono fondati. Viene subito inviata una comunicazione ufficiale attraverso i canali dell’intelligence a tutti gli Stati partecipanti, specificando che le chiavette Usb e i cavi di alimentazione ricevute in dono al G20 sono predisposte per l’intercettazione clandestina dei dati di computer e telefoni cellulari. Si invitano quindi gli interessati  ad utilizzare ogni possibile precauzione nel caso in cui questi oggetti siano stati utilizzati, o in caso contrario di consegnarli alle proprie strutture di sicurezza per ulteriori controlli.

La notizia naturalmente comincia a filtrare e la tensione sale alle stelle, anche per le contemporanee notizie su gli ultimi documenti diffusi da Snowden sul controllo effettuato da parte delle agenzie di intelligence statunitensi sulle comunicazioni di cittadini tedeschi, francesi e italiani, ma soprattutto su quelle di esponenti governativi e istituzionali. Sarà una caso che la scoperta di questi simpatici gadget avvenga poche settimane dopo la decisione della Russia, presa il 1° agosto scorso, di rilasciare il visto per un anno all’uomo che sta mettendo in gravissime difficoltà la presidenza Obama? Quei dispositivi avevano un bersaglio specifico? O servivano ad attestare che anche la Russia  è in grado di effettuare ingerenze nei sistemi informatici dei governi occidentali?

Le verifiche effettuate sino ad ora avrebbero dimostrato la capacità di intrusione dei dispositivi, ma non è stato specificato se effettivamente qualcuno dei presenti abbiamo utilizzato le chiavette o i cavi.

In ogni caso questa vicenda rischia di infiammare ulteriormente il clima e di rendere ancor più intricati i rapporti dell’Unione con la Russia.

In clima di guerra fredda 2.0 c’è perfino chi sospetta che possa trattarsi di una notizia costruita ad arte per mettere in difficoltà Putin e i russi. Una versione che però non viene confermata a livello europeo.

Secondo alcune fonti diplomatiche dell’UE si aspettano  ulteriori verifiche eseguite da ogni singolo Stato coinvolto per presentare una protesta formale con relativa richiesta di chiarimenti. Proprio come in questi giorni è accaduto da parte di Francia e Germania nei confronti degli Stati Uniti con la convocazione dell’ambasciatore.

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