Legge di Stabilità: nel pomeriggio arriva il maxiemendamento, in serata il voto in Senato

Il Governo Letta ha deciso di  presentare un maxiemendamento oggi pomeriggio che includerà integralmente il lavoro svolto dalla Commissione e lo perfezionerà esclusivamente con gli emendamenti del Governo e dei relatori e su questo articolato schema porrà la questione di fiducia. Lo ha dichiarato il ministro dei Rapporti con il Parlamento, Dario Franceschini, al termine della conferenza dei capigruppo. La scelta del governo mira a verificare, in questo momento di tensione, il rapporto tra l’Esecutivo e la maggioranza parlamentare. Le misure per regolamentare l’Opa invece non faranno parte nel maxiemendamento ma saranno inserite in un provvedimento successivo ha spiegato il viceministro all’Economia Stefano Fassina. Il premier Enrico Letta si dice fiducioso e dichiara «Andrà tutto bene»

I disegni di legge di Stabilità e di Bilancio sono da questa mattina all’esame dell’assemblea visto che la Commissione Bilancio non è stata in grado di concludere l’esame. Quindi al termine della conferenza dei capigruppo il presidente del Senato Piero Grasso ha illustrato la tabella di marcia: la discussione generale sui provvedimenti partirà questa mattina ci saranno 4 ore di tempo per il dibattito. Per la discussione sulla fiducia verranno concesse 2 ore e mezza: si inizierà alle 16:30 dopo la presentazione da parte del governo del maxiemendamento. Le dichiarazioni di voto finali partiranno dalle 19 e la prima chiama dei senatori sarà alle 20.30. Dopo il voto di fiducia, intorno alle 22 circa, la seduta verrà sospesa per consentire al governo di approvare la Nota di variazione al bilancio. Al termine l’Aula voterà la Nota di variazione e il ddl di Bilancio licenziando i provvedimenti per l’esame di Montecitorio.

Nella notte la Commissione Bilancio del Senato ha approvato il provvedimento ma senza dare il mandato al relatore, ritirato dalla maggioranza: una soluzione che lasciava aperta la possibilità che decadessero tutte le modifiche approvate finora. Questa mattina, nuovo colpo di scena, con l’ordine dei lavori stabilito dalla conferenza dei capigruppo, e la decisione dell’Esecutivo di recuperare le misure della manovra che hanno ottenuto il via in questo primo passaggio al Senato, e di portarle al chiarimento in Aula .

All’interno della Legge di stabilità il governo rispolvera un suo cavallo di battaglia il “gioco delle tre carte” ci sarà infatti, anche la nuovissima imposta unica comunale, che ha sorpresa cambia di nuovo acronimo, si chiamerà “Iuc”. Questa nuova versione prevede che non si applicherà alla prima casa e l’aliquota massima sarà del 10,6 per mille. Secondo il governo porterà in cassa ai sindaci italiani ulteriori 500 milioni da destinare alle detrazioni sulle abitazioni principali soprattutto per le famiglie più deboli.

In tutto ciò si lavora ancora per trovare le risorse per coprire la deducibilità della vecchia Imu e della nuova Iuc da parte delle imprese, deducibilità ai fini Ires e Irpef nella misura del 30%, contro il 20% previsto dal governo con il disegno di legge di stabilità. Nessuna modifica invece alle aliquote della componente servizi (Tasi), l’1 per mille a regime e del 2,5 per mille per l’anno d’imposta 2014.

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