Croce Rossa presenta “Un souvenir de Solferino”

È l’opera manifesto dei valori che da 150 animano la Croce Rossa Internazionale, scritta dal suo stesso fondatore: si tratta di “Un souvenir de Solferino”, scritta da Henri Dunant e giunta alla sua settima edizione.

Un’edizione che Dunant ha redatto a mano negli ultimi anni della sua vita, inedita in Italia e portata alla luce grazie al Comitato Regionale della Croce Rossa Italiana del Lazio, che ha deciso di pubblicare la versione ultima del “Souvenir” come punto d’avvio per celebrare i 150 anni della Prima Convenzione di Ginevra, il primo corpo giuridico di diritto internazionale umanitario redatto a Ginevra nel 1864, proprio grazie all’opera di Dunant.

Croce Rossa ItalianaLa settima edizione, curata da Paolo Vanni, Referente Nazionale per la Storia di Croce Rossa Italiana e tradotta da Maria Grazia Baccolo del Museo Internazionale C.R.I. di Castiglione delle Stiviere, è stata presentata presso la sede romana del Comitato Centrale della Croce Rossa Italiana del Lazio.“La settima edizione è l’edizione in cui Henri Dunant, il fondatore della Croce Rossa, scrive praticamente negli ultimi anni della sua vita, un po’ prima di ricevere nel 1901 il primo Nobel per la pace” ha dichiarato Paolo Vanni “Rispetto alla prima edizione del 1862 è un’edizione purgata da tutta la parte che racconta la battaglia di Solferino, mentre invece si sottolinea fortemente l’altra battaglia, cioè quella del dolore, della sofferenza, del trattamento dei feriti, insomma l’idea della tragedia del dopoguerra che porterà alla prima convenzione di Ginevra e porterà all’assistenza sui campi di battaglia delle società nazionali di Croce Rossa”.

Dunant, appena trentenne scrisse la prima edizione di “Un souvenir de Solferino”, raccontando la Battaglia di Solferino e di San Martino, combattuta il 24 giugno 1859 fra l’esercito franco-piemontese e quello austriaco, ma non si tratta soltanto un racconto di guerra: è la descrizione del dolore e della sofferenza connessa alla volontà dell’autore di rendere meno atroci e più umani i conflitti bellici.

“Questo è il libro che ha dato vita alla Croce Rossa” ha sottolineato Francesco Rocca, Presidente Nazionale della Croce Rossa Italiana “Le riflessioni contenute nel volume hanno sconvolto il mondo e hanno permesso la nascita di questa idea meravigliosa di Croce Rossa che oggi è una realtà che porta assistenza in tutte le situazioni di bisogno, dai conflitti, alle carestie, ai disastri naturali, ai bisogni quotidiani, alle tante Solferino che le persone sono costrette a vivere”.

“Questo libro ha dato il via all’espansione del diritto internazionale umanitario” ha aggiunto Adriano De Nardis, Presidente del Comitato Regionale CRI Lazio “Le vulnerabilità presenti nel mondo sono tra le più disparate, dalla situazione della Siria e di altri paesi nel mondo, fino alle condizioni di precarietà che vivono i nostri giovani. Per ogni manifestazione di vulnerabilità il dovere di Croce Rossa è intervenire laddove c’è qualcuno che ha bisogno”.

croce rossa internazionaleL’intuizione di Dunant che ha cambiato il mondo e il modo di prestare soccorso umanitario a livello internazionale ha portato oggi Croce Rossa a contare 189 società nazionali che operano in tutto il mondo e che si occupano di qualunque emergenza. “Dunant è stato un genio, ha precorso i tempi” ha concluso Vanni “Nell’800 dire che un soldato è un giovane costretto ad essere un omicida a 20 anni era una cosa impensabile per quei tempi. Se una frase del genere fosse stata pronunciata da un militare nella prima guerra mondiale il generale Cadorna l’avrebbe fatto subito fucilare. L’idea di Dunant di questo Souvenir, soprattutto dell’ultimo, quello della vecchiaia, è ancora attuale e noi ancora dobbiamo metterla in atto. Un esempio su tutti: nel souvenir era già presente l’idea di Dunant che la Croce Rossa potesse servire anche per le tragedie civili in tempo di pace. Ebbene la Croce Rossa italiana, nata nel 1864, ha inserito nel suo statuto la partecipazione alle tragedie civili solo nel 1907, quindi trent’anni dopo. Inoltre ancora oggi il problema della neutralità dei feriti sul campo di battaglia, delle ambulanze e dei medici non è assolutamente rispettato. Soprattutto in guerre civili come quella che si sta svolgendo in Siria, le regole non vengono rispettate ed è proprio per questo che il mondo civile deve impegnarsi a farle rispettare e riprendere la lezione di Dunant”.

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