Se questo è un presidente. Thohir bluff indonesiano?

Sicuramente i tempi ancora non sono maturi per esprimere pareri, giudizi, critiche o quant’altro, ma se il buongiorno si vede dal mattino il popolo interista non dormirà sonni tranquilli e si deve ben guardare dal tycoon indonesiano.

Occorre evidenziare necessariamente che una riorganizzazione societaria in tutte le sue sfaccettature richiede tempo e dal 15 novembre (giorno in cui Thohir diventa azionista di maggioranza e presidente dell’Inter) ad oggi sono trascorsi solo poco più di due mesi, quindi è presto per le condanne definitive. Ma i presupposti sono quelli che preoccupano maggiormente la tifoseria nerazzurra. Gli interrogativi che nascono spontanei sul personaggio non fanno altro che aumentare i dubbi e le perplessità su una operazione che nel giro di due/tre stagioni, a detta del magnate indonesiano, dovrebbe riportare l’Inter ai vertici del calcio italiano ed europeo. Giacarta non è proprio dietro l’angolo, chi sarà l’uomo di raccordo tra il Presidente indonesiano e la squadra meneghina capace di riuscire a gestire le difficili dinamiche societarie in un periodo di transizione come questo? Ha ancora senso dare fiducia a  dirigenti che spesso hanno deprezzato il valore dei giocatori ceduti e allo stesso tempo concluso operazioni in entrata decisamente infelici? Che vantaggio si ha nel mantenere nello staff uomini che hanno contribuito in maniera decisiva a creare voragini di bilancio che condizionano e condizioneranno le future campagne acquisti ? È conveniente proclamare che prima di qualsiasi tipo di acquisizione bisogna procedere a far cassa, in antitesi con le logiche dei grandi club, cedendo i giocatori con il miglior mercato? Con quale spirito e finalità il magnate indonesiano ha deciso di prendere in mano le sorti del club nerazzurro considerando il fatto che difficilmente con il calcio si fanno affari profittevoli, a meno che non si intenda perseguire solo altre finalità slegate dai risultati sportivi del club? La legittimità di queste domande è sacrosanta soprattutto quando si gioca con il cuore, i sentimenti, la passione e l’amabile follia di milioni di tifosi che sperano vivamente di non ricordasi di Erick Thohir solamente come quel presidente farlocco che somigliava tanto al rapper sudcoreano di Gangnam Style.

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