Intervista a Riccardo Massi, giovane tenore in giro per il mondo

Abbiamo incontrato Riccardo Massi. Giovane tenore che, in soli quattro anni di carriera, ha già calcato i più grandi teatri del mondo interpretando alcune fra le opere più importanti come la Tosca, l’Aida, la Turandot, la Norma.

Un’artista giovane ed emergente in un campo, quello dell’Opera Lirica, che ha una tradizione d’eccellenza.

Riccardo, per gli amici Riccardone, è un ragazzone grande, grosso e sorridente. Si vede che ama quello che fa e che, pur nella serietà del suo lavoro, ama scherzare.

Lo raggiungiamo via skype a Stoccolma dove, giovedì sera, ha esordito con l’Andrea Chenier di Umberto Giordano.

 Ciao Riccardo. Togliamoci subito la domanda principale. Com’è andata ieri sera?

Benissimo. Una grande emozione. Se qualcuno pensa che in Svezia siano freddi l’invito a raggiungerci a teatro fino entro il 5 febbraio.  Cambierà idea!

 Magari potessi. Ma ci sarà occasione.

Torniamo indietro. Ho letto che hai avuto un percorso particolare prima di diventare tenore.

E’ vero! Ora sono un Tenore a tempo pieno ma, durante i lunghi anni di studio, ho fatto, per mantenermi e un po’ perché mi divertivo, mille altri lavori tra cui lo stuntman. Ogni tanto compaiono su facebook foto in cui mi si vede insieme a Di Caprio durante le riprese di Gangs of New York. Insomma non il classico percorso ma, ad esempio nell’uso delle armi bianche, che oggi mi capita di dover usare in scena, comunque formativo.

Hai esordito a Salisburgo e nel tuo lavoro sei spesso all’estero – New York, Londra, Sydney –

Certo. Il mio mestiere mi porta a girare il mondo. Non c’è altro modo. Un cantante o gira il mondo o è disponibile a viaggiare o, semplicemente, non fa il cantante. D’altra parte viaggiare come faccio io fra teatri e con grandi artisti non è certamente un brutto vivere anche se mancare da casa è comunque duro e fra prove e repliche non è che ci sia possibilità di visitare molto le città dove si va in scena.
http://youtu.be/cewVtjO01vg
Sei spesso all’estero ma il tuo non è quindi il caso di un emigrante.

Non è mai piacevole lasciare la patria ma non si può’ fare altrimenti. D’altra parte, e temo di non dire nulla di nuovo, lavorare in Italia e all’estero è decisamente diverso

Temo di capire cosa intendi

Il mondo dell’arte all’estero è messo sicuramente meglio rispetto all’Italia: si rispetta il teatro, l’opera, la musica…qui da noi viene data per scontata e i tagli continui alla cultura dimostrano quanto scarso se non nullo sia l’interesse di chi governa a salvaguardare un patrimonio che il mondo ci invidia.

Che poi a pensare che all’estero abbiano un interesse, anche economico, eccezionale per l’opera lirica che è un’eccellenza italiana e noi, invece, la si trascuri direi che rende benissimo l’idea della condizione che nostro (?) malgrado viviamo e abbiamo contribuito a creare

L’Italia è proprio come si canta nel Nabucco: “oh mia patria,sì bella e perduta”.

Non ti pare ogni tanto di essere “straniero in Patria”? Ti sarà capitato di sentirti in difficoltà, se non in imbarazzo, all’estero parlando della situazione italiana.

In difficoltà sì, in imbarazzo mai anche perché la sensazione che si ha all’estero da parte degli stranieri è proprio di rammarico. Si chiedono come possiamo lasciare che tanto ben di Dio e tanta cultura siano sprecati e lasciati nella totale indifferenza. Loro stravedono per tutto ciò che è italiano

0_0_0_0_250_375_csupload_48879753_largeUltimamente ci sono molte polemiche sulla situazione economica dei teatri dell’opera italiani e di quello romano in particolare. Che ne pensi?

Penso che per come è stato gestito l’apparato dei teatri negli ultimi 30 anni non poteva essere altrimenti: gli sprechi sono stati troppi. In più’ la situazione culturale disastrosa unita alla sistematica distruzione del sistema educativo hanno portato a ciò che abbiamo oggi: nessuno protesta per i tagli alla cultura, non importa a nessuno.

 

Per chi si affaccia al mondo della musica suggeriresti un’esperienza o addirittura un trasferimento all’estero?

Necessariamente. Direi che l’Austria e la Germania possano essere destinazioni in grado di offrire opportunità.

Prossimi impegni?

Fino al 5 febbraio sono, appunto, con l’Andrea Chenier a Stoccolma, a marzo sarò al teatro Liceu di Barcellona con la Tosca, a giugno, sempre con la Tosca, al Covent Garden a Londra.

Vi aspetto.

L’opera e la musica classica in genere sembrano il regno di persone talentuose e straordinariamente serie. Al limite del serioso. Di te questo non si può dire o sbaglio?

Beh io cerco sempre l’aspetto goliardico della vita, in questo caso anche nel lavoro. E’ un po’ il sale della vita per me. Questo è un mestiere che richiede molta serietà, ma per un po’ di goliardia c’è sempre posto, basta che sia fatta con gusto.

Grazie Riccardo e in bocca al lupo per la tua carriera!

Crepi il lupo e “nessun dorma!”
https://www.youtube.com/watch?feature=player_detailpage&v=j3j640L6Fvg
 www.riccardomassi.com 

A cura di Jacopo Ruffini.

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