Addio al Re del vino irpino

Si è spento all’età di 86 anni Antonio Mastroberardino il padre dell’Aglianico di Avellino

Un uomo laborioso, che seppe risollevare le sorti della storica cantina di famiglia andata totalmente distrutta negli anni ’30 (ndr nella cantina di Atripalda sono ancora visibili i segni delle pallottole sparate dai tedeschi). Insieme ai due fratelli Angelo e Walter decise di ripartire da zero con la produzione dei tre vitigni più pregiati della terra irpina: aglianico, fiano e greco di tufo. Nel 1994 fu insignito del titolo di Cavaliere del Lavoro  dall’allora Presidente della Repubblica Ciampi.

Senza preoccuparsi di mode, tendenze e nuovi metodi di innesto e coltivazione, anche quando gli ispettori agrari iniziarono a spingere su vitigni nazionali più prolifici come trebbiano, montepulciano e sangiovese, Mastroberardino è riuscito a rendere il vino irpino e campano tra i migliori al mondo ampliando sempre più la produzione dei vini irpini grazie alle principali tenute di: Mirabella Eclano; Montemarano; Pietradefusi; Lapio; Manocalzati; Montefalcione; Montefusco; Tufo e molte altre.

Il Cavaliere Antonio, se ne va tranquillo sapendo che l’eredità della sua vita è l’eredità di tutta la Campania, lasciandola in buone mani quelle dei figli Carlo e Piero.

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