Ucraina ad un passo dalla guerra civile e l’UE pensa alle sanzioni

Nel web spopola il video di una giovane ucraina che chiede un aiuto per i manifestanti che da mesi invocano libertà e democrazia.

La protesta che ha coinvolto numerosi giovani e cittadini ucraini è nata in un primo momento come un tentativo di convincere il governo a fare un passo in avanti verso Bruxelles, successivamente si è trasformata in una rivolta nei confronti del presidente Yanukovich. Lo scorso novembre, dopo che l’Ucraina si è trovata nel bel mezzo di due fuochi, uno europeo e l’altro russo, il governo ucraino e il presidente della Repubblica Yanukovich hanno deciso di congelare l’accordo che avrebbe portato Kiev ad imboccare la strada europea puntando invece a rafforzare i propri legami con Mosca. Sebbene la decisione possa essere giustificata per la posizione di subalternità dell’Ucraina nei confronti della Russia dovuta in particolare ai costi della fornitura del gas e l’enorme debito pubblico che Putin ha intenzione di ridurre attraverso l’azione delle banche russe, questo non ha placato la rabbia e il desiderio degli ucraini di incominciare una nuova vita politica sotto la guida della bandiera europea. Per arrivare a ciò, il primo passo è porre fine al potere di Yanukovich in Ucraina.

Così, in questi giorni piazza Maidan è ancora una volta teatro di scontri e spargimenti di sangue. La tensione è stata raggiunta dopo che il parlamento ha deciso di rinviare le riforme costituzionali che prevedono delle limitazioni ai poteri presidenziali. Numerosi cittadini si sono così riuniti per manifestare con forza il proprio disappunto scontrandosi con le forze dell’ordine con conseguenze drammatiche che hanno coinvolto entrambe le fazioni, ossia 100 morti e più di 400 feriti.

Numerose sono state le denunce e i moniti da parte della comunità internazionale, soprattutto da parte dei ministri degli Esteri europei che si sono riuniti per volere di Catherine Ashton per valutare delle possibili sanzioni nei confronti o del Paese o di specifici dirigenti. Chiaramente ciò che preoccupa maggiormente è che la situazione attuale possa degenerare in una vera e propria guerra civile con conseguenze ancora più drammatiche. Nel frattempo, il presidente Yanukovich scarica la colpa sull’opposizione e sui dimostranti per aver imbracciato le armi e la Russia giudica gli atti di quest’ultimi come dei tentativi di colpo di Stato.

A cura di Luigi Iannotti.

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