Ma di quote competenza quando si parlerà?

Nella legge elettorale bocciato emendamento quote rosa oggi alla Camera dei Deputati. Sulla parità di genere si è votato a scrutinio segreto.

Passato l’8 marzo e finita la festa, rimangono le Donne. Anzi, nemmeno più di tanto. Perché gli emendamenti sulla parità di genere non sono passati, affossati dal voto segreto. Alla Camera 335 i voti contrari, 227 i favorevoli, con Pd e Fi spaccati a metà e il M5S a votare compatto contro. Eppure in questi giorni non si è parlato d’altro che della questione femminile in politica. Chi le chiamava quote rosa ,chi parità di genere, poco importa: per garantire una maggiore presenza delle donne in Parlamento dovremo passare per altre vie. D’altronde i toni erano tutt’altro che concilianti: “ Le donne di Forza Italia sono state nominate tutte da Berlusconi e adesso spingono per le quote rosa sola per assicurarsi posizioni di rilievo” aveva tuonato il senatore Gasparri. ”Anche tu sei stato nominato da Berlusconi”, la risposta tweettata da Mara Carfagna, sua collega di partito.

quote rosa
Deputate bipartisan (ansa)

Si, perché la sfida in Parlamento non era tra destra e sinistra, tra maggioranza e opposizioni, ma tra uomini e donne. E qui troviamo una buona notizia: per una volta le donne del Parlamento si erano unite nella battaglia comune tinta di rosa, anzi di bianco. Le deputate a sostengo della causa femminile oggi hanno indossato capi di color bianco per ribadire che quella sulla parità di genere è una battaglia bipartisan, che non appartiene a nessun partito e che riguarda il genere femminile in generale. A vincere sono stati però gli uomini, soprattutto quelli che si erano opposti fermamente all’inserimento delle quote rosa in nome della competenza. Infatti, per i detrattori,con le quote rosa, si rischiava di favorire l’ascesa di candidate, magari meno competenti rispetto ai propri colleghi maschi, ma favorite dall’obbligo di inserire in lista un certo numero di donne attraverso l’alternanza di genere. Come se la competenza non fosse un requisito base che ogni candidato deve avere, a prescindere dal sesso. Come se fosse bastata un’alternanza di genere ad assicurare che i ruoli istituzionali siano ricoperti da chi se lo merita, uomo o donna che sia. Come se non bastassero già gli incompetenti uomini… o ci volevate anche incompetenti donne?!

Gianluca Buonanno della Lega Nord (ansa)
Gianluca Buonanno della Lega Nord (ansa)

 

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