Generazione ad Alta Mobilità: documentario sui giovani dell’Europa Unita

Immaginano gli Stati Uniti d’Europa più di quanto non lo facciano i politici che quella comunità, non solo economica, la dovrebbero creare. Sono i giovani della “generazione ad Alta Mobilità”, come la definiscono efficacemente Alberto Martin e Daniele Manca, autori e produttori del documentario “High mobility generation”.

Un viaggio che parte da Schengen, in Lussemburgo, dove l’Europa è nata, e finisce a Copenhagen, che nel 2025 sarà la prima capitale europea a zero emissioni. La generazione degli aerei low cost, che non conosce confini nazionali e parla una sola lingua: quella europea.

Martin e Manca, chi fa parte della “generazione ad Alta Mobilità“?

I giovani in cerca del loro destino, che viaggiano con la propria vita compressa in un bagaglio a mano, che si spostano per mettersi in gioco. Persone che parlano più lingue e, ognuno a modo suo, contribuiscono ogni giorno a costruire l’identità ed il senso di cittadinanza europea. L’ha definita bene la sociologa Nina Glick Schiller: “Soggetti mobili che creano e sostengono molteplici relazioni sociali che legano assieme la loro società di origine e quella di residenza. Definiti migranti transnazionali, per distinguerli dalla categoria tradizionale dei migranti. Intraprendono un percorso di sintesi tra culture che porta al superamento dei confini economici, sociali, etnici e nazionali.”

Come vi è venuta l’idea di raccontare questa storia?

L’idea è nata semplicemente riordinando l’hard disk del computer, riscoprendo vecchie foto di viaggi e momenti delle nostre vite trascorsi in giro per l’Europa, e trovando il biglietto (cartaceo) dell’Inter Rail in un cassetto. Pensiamo sia proprio tutto questo a rappresentare la nostra generazione, o almeno una parte di essa, e così abbiamo pensato ad un modo per raccontarla. Immaginando di poter trovare tantissimi ragazzi come noi, in giro per l’Europa, con hard disk o cassetti pieni di storie da raccontare.

Nel vostro documentario, percorrete l’Europa da dove è nata a dove, nel 2025, riuscirà in un obiettivo importante, quale è quello delle emissioni zero. Dalle testimonianze raccolte, siete in grado di dire se questa Europa è unita o no?

Per noi era importante non dare risposte a livello personale. Per questo abbiamo organizzato un’intervista costituita da 15 domande uguali per tutti i personaggi, in maniera da non intervenire direttamente su contenuti e risposte. Crediamo che per rispondere a questa domanda, dovrete aspettare di vedere il film e trarre le vostre conclusioni da quello che ci hanno raccontato i ragazzi intervistati.

Quali sono i giovani che si sentono più europei e quali meno?

Ragazzi di paesi diversi sono accomunati da una visione transnazionale rispetto al futuro. I confini semplicemente non li vedono, sono consapevoli delle differenze in termini di possibilità, ma hanno trovato il modo di azzerare o quantomeno ridurre questa distanza che li separava in partenza: varcare i confini.

 Rapporto Italia-Europa: da quale punto di vista il nostro Paese ha un respiro più comunitario e cosa invece ci allontana di più dagli standard europei?

Uno degli intervistati ci ha detto: “Se c’è una cosa che gli Italiani da sempre sanno fare, be’ quella è emigrare.” Sotto questo aspetto siamo storicamente una popolazione ad alta mobilità, ed essendo questa caratteristica diventata una necessità per i più giovani, sicuramente in questo siamo decisamente al passo coi tempi. Purtroppo però, non abbiamo bisogno di dirlo noi, basta aprire un qualunque giornale in un giorno qualunque della settimana per tenersi aggiornati sulle statistiche che illustrano invece il gap che ci separa dal resto d’Europa rispetto a tantissime tematiche cruciali.

Giovani e social-network: è vero che i giovani ripongono speranze di un futuro migliore nella condivisione di informazioni tramite il web?

Sicuramente. Noi per primi, il progetto è stato organizzando postando il brief sui gruppi di un social network: “Couchsurfing”. Così i nostri personaggi hanno trovato noi e noi loro. Anche per il lancio del film stiamo lavorando ad un evento online. Immaginiamo ragazzi di paesi differenti guardare nello stesso momento il nostro film in luoghi diversi, con i propri amici o con chi gli pare.

Il sito ufficiale di High Mobility Generation www.highmobilitygeneration.com

A cura di Lucio Perrotta.

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