Argentina ai Mondiali: CT mai all’altezza

Ai prossimi Mondiali una delle stelle che mancherà sarà sicuramente Tevez, escluso dalla nazionale argentina guidata da Sabella.

Pensi all’Argentina ai Mondiali e non puoi fare meno di ricordare le immagini di Maradona a Messico 86, primi, Italia 90, secondi, con i napoletani che in semifinale tifano per Diego contro l’Italia. E pensi pure a Maradona ai mondiali del 94, con la sua corsa verso la telecamera dopo l’ultimo gol del Pibe de Oro con la maglia albiceleste. Fu trovato positivo all’antidoping. Per il resto della seleccion non è che abbia concluso molto nelle ultime edizione, neppure una semifinale. Grandi rose, partite con i favori del pronostico si sono eclissate in poche partite. Forse l’Argentina paga il fatto di non avere avuto nell’ultimo ventennio commissari tecnici all’altezza del blasone e della storia. Sempre Diego Armando Maradona ha provato a sedere sulla panchina, ha fallito, come prevedibile, non è un allenatore di calcio, ed il fatto che i giocatori avessero un suo poster in camera non comporta un buon rapporto a prescindere.

Eppure di talento in questi anni ce ne è stato e come. Quando la seria A era un campionato competitivo l’Argentina poteva schierare negli 11 anche 10 giocatori che provenivano dal nostro campionato. Dopo si sono spostati più a ovest nella Liga e a Nord in Premier. Guardando però i 30 pre-convocati di Sabella per Brasile 2014, due cose saltano all’occhio: molti calciatori che non militano in top club e la mancanza di Carlos Tevez. Partiamo dal primo punto. Ecco la lista:

Portieri: Andujar (Catania), Romero (Monaco), Orion (Boca Juniors). Difensori: Marcos Rojo (Sporting Lisbon), Jose Basanta (Monterrey), Nicolas Otamendi (Atletico Mineiro), Martin Demichelis (Manchester City), Gabriel Mercado (River Plate), Lisandro Lopez (Getafe), Hugo Campagnaro (Inter), Federico Fernandez (Napoli), Pablo Zabaleta (Manchester City), Ezequiel Garay (Benfica). Centrocampisti: Ever Banega (Newell’s Old Boys), Fernando Gago (Boca Juniors), Maxi Rodriguez (Newell’s Old Boys), Enzo Perez (Benfica), Fabian Rinaudo (Catania), Javier Mascherano (Barcelona), Jose Sosa (Atletico Madrid), Augusto Fernandez (Celta Vigo), Ricky Alvarez (Inter), Lucas Biglia (Lazio). Attaccanti: Lionel Messi (Barcelona), Angel Di Maria (Real Madrid), Rodrigo Palacio (Inter), Gonzalo Higuaín (Napoli), Sergio Agüero (Manchester City), Ezequiel Lavezzi (Paris SG), Franco Di Santo (Werder Bremen).

allenamento SelecciónBasta leggere nomi e squadre di provenienza per capire che il livello sia sceso. Ovviamente non mancano le stelle, primo fra tutti Messi, mai vincitore con la maglia biancoceleste, o Higuain ed Aguero. Allo stesso tempo diversi calciatori provengono da squadre di secondo piano anche europee, ad esempio il catanese Rinaudo, buon giocatore, ma reduce da una retrocessione. Sempre a centrocampo Banega e Gago ritornati a Buenos Aires e dintorni dopo campionati in ombra in Italia e Spagna.

E Tevez manca, ma era previsto. Il bianconero non ha mai avuto un buon rapporto con il tecnico Sabella, neppure l’ottima stagione all’esordio in Serie A è bastata all’Apache per strappare una pre-convocazione. Nel calcio capita, se l’allenatore non ti vede non ti vede. Non sappiamo neppure quale sia il vero motivo, magari disciplinare e non tecnico, ma  un commissario tecnico deve selezionare i migliori, non deve allenare una squadra per una intera stagione. Il mondiale si gioca in un mese, Messi ha chiuso una stagione non esaltante, l’Argentina può veramente rinunciare ad un attaccante come Tevez in piena maturità tecnica e fisica, in grado di segnare 21 gol in stagione? Tevez poi è uno che in campo si fa sentire anche fisicamente, lotta, magari fuori dal campo è uno stronzo ma in  partita non lo vedi mai fermo ad aspettare la manna del cielo. Inoltre Carlitos conosce bene il Brasile come paese per averci giocato con il Corinthians.

Ogni nazionale ha storie simili, ma gli argentini restano maestri, in passato i predecessori di Sabella hanno rinunciato a gente come Samuel, Cambiasso e Zanetti. A noi l’Argentina sta simpatica, e preferiamo loro tra le altre nazionali, ma non ci sentiamo di metterli tra i favoriti del mondiale.

 

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