Inghilterra e Olanda. Vecchie signore europee

L’Olanda arriva ai mondiali come vicecampione in carica ma in quattro anni sono cambiate molte cose. Inghilterra, mix di vecchie glorie e giovani tosti.

INGHILTERRA

Parte sempre con tante aspettative che poi vengono puntualmente deluse e oggi la nazionale Inglese nella griglia di partenza è in seconda o forse terza fila e questo potrebbe essere un vantaggio per la squadra di Roy Hodgson che può giocare senza il peso di essere tra le favorite. Considerando la rosa può  ambire ai quarti di finale e poi si sa che l’appetito vien mangiando. La bocca di fuoco sarà senza dubbio Rooney, ma l’elenco dei giocatori importanti e di qualità è lungo. Gerrard e Lampard rappresentano le colonne storiche della nazionale e insieme a Sterling, Milner e Wilshere formano una delle linee mediane più compatte e qualitative dell’intero Mondiale. In porta Hart è incostante e imprevedibile nel rendimento. La difesa farà perno su Cahill, autore di una grande stagione con il Chelsea e sul giovane Smalling. Bene sugli esterni con Baines dell’Everton e Johnson del Liverpool. A far compagnia a Rooney in avanti spazio alla grande rivelazione dell’ultima Premier League Sturridge e al giovane ma già collaudato attaccante dello United Welbeck. Perplessità sulla panchina occupata da mister Roy Hodgson veterano dal curriculum non proprio esaltante nel calcio che conta. La nazionale inglese è inserita nel gruppo D insieme all’Italia, all’Uruguay e alla Costarica e secondo i più accreditati pronostici dovrebbe contendere alla Celeste il secondo posto del girone.

OLANDA

van persie olandaInserita in uno dei gironi, B, più duri del Mondiale, insieme ai detentori della Spagna, il Cile e l’Australia, gli “orange” non sono tra i favoriti del torneo ma di certo possono essere considerati tra gli outsider più pericolosi. Rispetto al Mondiale 2010  hanno meno qualità e difficilmente potranno ripetere l’exploit che li vide arrivare ad un passo dal titolo perdendo la finale con i “fenomeni” della Spagna, ma non mancano elementi nella rosa attuale in grado di cambiare da soli le partite. Su tutti la stella del Bayern Monaco Robben e la punta del Manchester United Van Persie. Per il resto la rosa è composta da un mix di veterani d’esperienza come Kuijt, Van der Vaart , Sneijder ed il “milanista” De Jong e di giovani talentuosi di grandi prospettive come il difensore del Feyenoord Martins Indi, il centrocampista del Norwich Fer e il duttile Wijnaldum  del Psv Eindhoven. Pesante l’assenza per infortunio del capitano Kevin Strootman vero regista e motore del centrocampo olandese. In avanti il sempre affidabile Huntelaar  è un cecchino d’aria di rigore che con la casacca orange ha già realizzato 34 reti. In panchina Van Gaal è  uno dei più forti allenatori nel panorama europeo. Dato quasi per certo il primo posto della Spagna, l’Olanda dovrà contendersi con il temibile Cile il 2° posto utile per approdare agli ottavi di finale.

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