Finisce la Guerra dei sei giorni

Il 10 giugno 1967 si concluse la Guerra dei Sei giorni, il conflitto, iniziato il 5 giugno, che oppose Israele agli stati arabi.

Negli anni Sessanta si accese in Medio Oriente un focolaio di crisi, la cui importanza strategica a livello internazionale era accresciuta dalla presenza in quest’area della più importante risorsa energetica: il petrolio. Dopo la crisi del 1956, l’Egitto di Nasser si era proclamato come sostenitore di un progetto di unità della nazione araba. Ad accomunare i paesi aderenti a questo progetto c’era l’ostilità verso Israele e gli Stati Uniti accresciuta nel corso della crisi di Suez. Da questo clima scaturì una nuova guerra fra Israele e gli stati arabi. Le tensioni presero forma sul finire del 1966 e portarono a veri e propri scontri tra Israele e la Siria. Convinto che stesse per iniziare un attacco israeliano contro la Siria, il presidente egiziano Nasser chiese il ritiro del contingente delle Nazioni Unite che in seguito alla crisi di Suez si trovava nella parte egiziana della frontiera del Sinai e subito dopo annunciò il blocco del golfo di Aqaba sul Mar Rosso sul quale si trovava un porto israeliano. Questi atti indussero Israele a dare avvio a una guerra difensiva preventiva e infatti rispose a tali affronti combattendo la Guerra dei sei giorni che si svolse tra il 5 e il 10 giugno del 1967. Le forze aeree e terrestri di Egitto, Siria e Giordania vennero completamente distrutte in poche ore dall’aviazione israeliana. Israele occupò quindi i territori egiziani della striscia Gaza e del Sinai fino a Suez, le alture siriane del Golan e la Cisgiordania compresa la parte orientale di Gerusalemme. Più di un milione di arabi risultarono così inclusi nello stato di Israele, la cui superficie risultò triplicata. Di fronte alla minaccia sovietica di aiutare gli stati arabi, gli Stati Uniti favorirono l’intervento del Consiglio di sicurezza dell’Onu che il 10 giugno invitò tutti i contendenti ad attuare il cessate il fuoco. La risoluzione del 22 giugno 1967 stabilì il ritiro delle forze israeliane dai territori occupati. L’Organizzazione per la liberazione della Palestina (OLP) divenne sotto la presidenza di Yasser Arafat una vera e propria forza militare che attraverso atti terroristici si opporrà fortemente all’occupazione dei territori da parte di Israele. Il problema dei rifugiati palestinesi avrà conseguenze che ancora oggi caratterizzano la difficile situazione del Medio Oriente.

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