Francesco Cossiga eletto Presidente della Repubblica

Il 24 giugno 1985 venne eletto, con 752 voti favorevoli su 977, l’ottavo Presidente della Repubblica italiana: Francesco Cossiga.

Dopo le dimissioni di Giovanni Leone, fu eletto Presidente della Repubblica il socialista ottantaduenne Sandro Pertini, che in breve tempo seppe guadagnarsi una vastissima popolarità. Nel 1985, le elezioni furono precedute da un vasto accordo tra i partiti che risultò favorevole al democristiano Francesco Cossiga. La larga maggioranza però, dopo un periodo iniziale di compattezza, al suo interno ebbe dei contrasti che riguardavano la politica internazionale.

Cossiga, di origini sarde, si era laureato giovanissimo e aveva aderito alla Democrazia Cristiana. Nel 1976 fu nominato Ministro dell’Interno e un anno dopo le sue dimissioni date dopo l’uccisione di Moro, fu eletto Presidente del Consiglio dei Ministri, carica che ricoprì fino al 1980. Inoltre il giorno stesso della sua elezione come Presidente della Repubblica pose fine al suo mandato di Presidente del Senato. Per la prima volta nella storia della Repubblica, l’elezione avvenne al primo scrutinio con un’alta percentuale favorevole a Cossiga che comprendeva oltre alla DC anche PSI, PCI, PRI, PLI, PSDI e Sinistra Indipendente. La sua presidenza subì una svolta dopo i primi cinque anni di governo, quando con la fine della Guerra fredda, Cossiga intuì che anche la situazione politica italiana sarebbe profondamente mutata. Iniziò così una fase in cui il Presidente espose spesso la sua posizione in modo polemico attraverso la televisione. In breve tempo i partiti che lo avevano appoggiato fino ad allora, gli voltarono le spalle criticando aspramente il suo cambiamento. Sfaldatasi ormai la DC, Cossiga diede le dimissioni il 25 aprile 1992, due mesi prima della scadenza del suo mandato, con un discorso che fu trasmesso in televisione.

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