Il 29 agosto 1991 muore Libero Grassi, ucciso dalla mafia per la sua lotta contro il pizzo
Libero Grassi nacque a Catania, si trasferì da bambino con la famiglia a Palermo. Studia all’università a Roma durante la seconda guerra mondiale, entra in seminario per poi uscirne. Torna a Palermo per studiare giurisprudenza. Diventa commerciante seguendo le orme del padre. Si trasferisce in Lombardia, torna in Sicilia e apre uno stabilimento tessile.
Libero Grassi scrive di politica su alcuni quotidiani. La mafia lo prende di mira per il suo rifiuto di pagare il pizzo. Esce allo scoperto e denuncia gli estorsori. Cosa Nostra decide che Grassi deve morire a seguito di una lettera denuncia scritta dall’imprenditore e pubblicata sul Giornale di Sicilia. Ma l’appello di Libero Grassi non viene accolto dagli altri imprenditori. Il 29 agosto 1991 viene assassinato, simbolo solitario della lotta al racket.