Gheddafi viene catturato e ucciso

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Il 20 ottobre 2011, nel corso della guerra civile libica è stato ucciso dal CNT a Sirte il leader libico Mu’ammar Gheddafi

Gheddafi guidò il colpo di stato che portò nel 1969 al rovesciamento della monarchia in Libia e da allora per 42 anni ha guidato il paese. Instaurò prima una dittatura militare, poi ispirandosi al socialismo arabo di Nasser creò una sua ideologia detta “regime delle masse”. Gheddafi nazionalizzò le proprietà petrolifere straniere e parallelamente in politica estera finanziò l’OLP nella sua lotta contro Israele. Sul finire degli anni Settanta rinuncia a ogni carica ufficiale ma rimane la “Guida della Rivoluzione” e formalizza la sua politica anti-americana appoggiando vari gruppi terroristici. Negli anni Gheddafi si avvicina alle democrazie europee allontanandosi dall’integralismo islamico. In particolare negli anni 2000 stringe buoni rapporti con l’Italia, consolidati da reciproche visite. Nel 2011 iniziò in Libia una guerra civile che prese spunto dalla cosiddetta “primavera araba”. I rivoltosi contrastavano proprio la dittatura pluriennale di Gheddafi. Seguirono vari scontri nelle principali città della Libia in cui rimasero uccisi molti manifestanti. Dopo due mesi di assedio da parte del CNT (Consiglio nazionale di transizione), il 20 ottobre 2011 cade la città di Sirte, dove Gheddafi si era rifugiato. Il colonnello viene catturato, pestato e ucciso con un colpo di pistola alla testa. Nello stesso giorno vengono uccisi anche il figlio di Gheddafi e il Ministero della Difesa. I loro corpi sono stati esposti pubblicamente.

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