Low Cost: la grande rivoluzione del viaggiare

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Il motto dei viaggiatori al giorno d’oggi sembra essere “low cost, high style” o meglio “cheap and chic”

Manager, globetrotter zaino in spalla, viaggiatori raffinati, amiche un po’ ageès e adolescenti on the road, da oggi si viaggia ormai nella stessa classe, che offre qualità a basso prezzo.

Tutto questo è merito del “low cost”, il grande “democratizzatore” che ha rivoluzionato – e unificato – il modo di viaggiare: oggi un volo Roma-Madrid, o Milano-Parigi non è più un privilegio per pochi, ma una realtà per molti. Questo modo di spostarsi permette, da qualche anno a questa parte, di rendere il mondo ancora più accessibile e vicino.

Che venga chiamata moda, filosofia di vita o trend del momento, di fatto sono sempre più le persone che scelgono di spostarsi all’ insegna del prezzo stracciato.

Che il “low cost” abbia conquistato lo “Stivale” è un dato di fatto: la competizione tra le compagnie aeree no frill (senza fronzoli), ma pur sempre sicure (Ryanair, Easjet, Wizzair, Volotea, Vueling, Transavia, Air Berlin, Germanwings, Smartwings, Norwegian solo per citarne alcune tra le oltre 40 che oggi operano solo in Europa) è in costante aumento nei confronti di un mercato sempre più ghiotto, dove ognuno aspira alla propria fetta.

Vi consiglio sempre la massima flessibilità se si vuole davvero risparmiare: per esempio un volo a basso costo la domenica pomeriggio o il venerdì sera costerà molto di più rispetto a uno di domenica mattina o di lunedì.

A bordo non sarà servito nessuno snack o pasto, se non a caro prezzo e su richiesta del passeggero; d’ altra parte sui voli di breve durata, tutti gli extra e alcuni confort non sono indispensabili; urge solamente spostarsi da un punto A a un punto B.

La scelta di aeroporti secondari o più distanti dalla destinazione di arrivo comporta la netta riduzione delle tasse aeroportuali, ma costringe il passeggero a “sbattersi” per raggiungere il centro cittadino, spesso con costosi pullman che ci impiegano anni luce.

ryanair-check-inOcchio anche al bagaglio: le dimensioni per i vettori low cost, per un trolley o borsone da portare in cabina non superano in genere 55x40x20 cm; qualora la misura eccedesse, sono imbarcate forzatamente, e si è costretti al pagamento immediato di una cifra spesso superiore al costo del biglietto stesso in nostro possesso.

Il successo del “low cost” dipende dal fatto che si raggiunge la meta ambita ma risparmiando un bel gruzzoletto. Ma quale è l’identikit del viaggiatore? Al giorno d’ oggi viaggiano molto i single, le donne sole e anche le giovani coppie. L’ aereo parte in ogni caso, anche mezzo vuoto, e così prima si prenota e più si risparmia. Il tipico “viaggiatore al risparmio” è oggi quindi una categoria a livello europeo  quasi trasversale: dalla “trolley girl” anglosassone al trenta-quarantenne scapolo.

Il fenomeno del viaggio “low cost” occupa , in quanto fenomeno di costume, ampio spazio anche nella stampa specializzata; le edicole pullulano di riviste come Panorama Travel, Turisti per caso, Conde Nast Traveller, Marco Polo, In Viaggio, Partiamo, Viaggiando, Tuttoturismo, Meridiani

Merito di questa forma di vacanza è indubbiamente dovuto a internet, virtuale contenitore di offerte più o meno affidabili: è sufficiente un semplice clic per accedere a forum, siti, newsgroup  e blog dedicati all’argomento.

Ormai di dominio pubblico e di utilizzo quasi giornaliero, si possono citare diversi motori di ricerca che ci consentiranno di risparmiare tempo e denaro:  SkyScanner, Opodo, Kayak,  Edreams, Tripsta, Expedia o Volagratis per quanto riguarda voli e pacchetti vacanze. Per alberghi e allogi, invece, segnaliamo i più rinomati Booking, Venere, Hotels, Trivago, Airbnb, Wimdu, Budgetplaces, Hotelius, Agoda, Amoma.

Non si può tralasciare il fatto che il “low cost” riscuote così tanto successo perché è  proprio della nostra natura: per noi il divertimento è sacro; mal volentieri rinunceremo alle ferie perché, oltre a essere un chiaro momento di evasione e conoscenza, rappresentano anche uno status symbol da esibire. Chi al ritorno non vede l’ora di ammorbare gli amici con 4 GB di foto tutte identiche?!

Cambia però l’organizzazione stessa della vacanza, complice forse la crisi: non si fanno più tanto lunghe neanche durante l’estate, ma sono frammentate in lunghi e frequenti weekend; il planning delle classiche 2-3 settimane è spesso archiviato nei cassetti della nostra scrivania.

Si cerca dunque la massima qualità del soggiorno e si elimina tutto il resto; vanno anche bene aeroporti distanti ma non un ristorante scadente…..Viaggiatori dunque, attenti soprattutto alla sostanza.

With-our-tips-you-will-be-able-to-travel-safely-and-with-full-wallets_hottrip-net2Quindi, se prima si sceglieva la meta e dopo si decideva come arrivarci, oggi si tende a fare il contrario: si valutano le località (a volte mai sentite o sconosciute ai più) in base alle offerte che il mercato propone e si parte all’avventura.

Attenzione infine alla possibile confusione intorno alla voce “low fare”: essa non riguarda le compagnie “low cost”, ma significa semplicemente che esiste un biglietto a prezzo ridotto ma proposto da una compagnia di bandiera. Qui le offerte sono sicuramente meno frequenti, ma ogni tanto, specie in bassa stagione, vale sempre la pena di buttare un occhio.

Il vantaggio è di risparmiare soldi  e di lasciare spazio all’inventiva. Quindi ”low cost-high style”.

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