Aborti: serve una 194 anche per gli animali?

Al momento non esiste una regolamentazione sugli aborti effettuati sui cani, spesso fatti a pochi giorni dal parto

“Questa petizione serve a fermare questo presunto animalista di nome Ciro Musollino e a chiedere il suo allontanamento da tutti gli animali e chiedere la radiazione del veterinario che lo ha aiutato a uccidere dei feti già formati”

Cosi recita la petizione postata su change.org (nota piattaforma di petizioni ndr) dall’ Associazione la Citta’ degli Animali Onlus  per chiedere l’apertura di un’indagine nei confronti di un volontario, a modo suo, campano che ha postato sulla propria pagina facebook le macabre immagini di una cagna letteralmente aperta e con 8 cuccioli, praticamente formati, strappati via dal suo grembo. Noi abbiamo scelto di non pubblicarle perchè sono immagini molto forti.

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L’autore ha paragonato il suo gesto ad una sterilizzazione preventiva per frenare il fenomeno del randagismo nonostante la cagna sottoposta a intervento, benché non microchippata non sarebbe affatto randagia ma di proprietà.

Gli animalisti in rivolta da giorni sul principale social network  chiedono anche l’identificazione e successiva radiazione dall’ordine dei medici veterinari del zooiatrico che ha “aiutato” il Musollino.

Tra i vari gruppi “animal friendly” a parte i soliti insulti, dai quali prendiamo le distanze (qui è possibile consultare anche delle conversazioni private postate dal Musollino), si apre una non semplice questione etica, quella legata ad un vuoto legislativo in materia che potrebbe permettere al Musollino e al veterinario di “farla franca” ma soprattutto innescare possibili emulazioni. La cagnolina, ad oggi è viva anche se le sue condizioni sono piuttosto cagionevoli senza considerare il trauma che per qualunque animale senziente, compresa la specie umana,può causare un gesto del genere.

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