Cuba e i sei giorni che sconvolsero il mondo

Cuba e i sei giorni che sconvolsero il mondo

La guerra fredda è finita da anni, ma tra USA e Cuba le relazioni diplomatiche si sono riaperte da pochi giorni. Leonardo Campus ripercorre uno dei momenti più critici tra i due blocchi

E’ di questi giorni lo storico annuncio della riapertura di relazioni diplomatiche tra Stati Uniti e Cuba, comunicato il 17 dicembre da Barack Obama e da Raul Castro, dopo un periodo di reciproco astio che durava da 53 anni. Risulta perciò particolarmente tempestiva la pubblicazione del  libro I sei giorni che sconvolsero il mondo (Le Monnier, 2014) che, sulla base di una vasta documentazione inedita raccolta in oltre 7 anni di ricerche, ricostruisce quello che fu il momento più pericoloso della frattura tra quei due paesi. Il libro racconta infatti la crisi dei missili di Cuba dell’ottobre 1962, che fu la più grave crisi nucleare mai verificatasi. A firmare il saggio è lo storico Leonardo Campus, già autore di studi sull’argomento pubblicati in Italia e all’estero.

copCMCsolofronteLe relazioni tra Washington e L’Avana si erano progressivamente guastate a partire dal  1959, quando Fidel Castro e i suoi barbudos avevano rovesciato il regime filoamericano del dittatore Fulgencio Batista. La riforma agraria introdotta dal nuovo governo, le espropriazioni ai danni delle multinazionali statunitensi e il crescente esodo in Florida di rifugiati anticastristi avevano convinto il governo Eisenhower che bisognasse liberarsi di Castro, in un modo o nell’altro. Venne così preparato un piano di invasione dell’isola caraibica, che fu poi messo in atto – in versione ridotta e particolarmente maldestra – dal suo successore alla Casa Bianca, John Kennedy. L’aggressione della Baia dei Porci (così chiamata dal nome della rada scelta per il tentato sbarco) fu un fiasco totale, sia militare che politico, anche perché gettò definitivamente Castro nelle braccia dell’Unione Sovietica di Nikita Kruscev. Il quale naturalmente era ben lieto di aiutare il primo Stato comunista sorto nell’Emisfero Occidentale.

Temendo una seconda invasione, Kruscev decise allora di dotare l’isola di un deterrente, installandovi segretamente dei missili nucleari, pur continuando a negare ogni intenzione a riguardo. La mossa fu però scoperta in corso d’opera dall’intelligence statunitense. Kennedy ne fu oltraggiato e decise di reagire. Dopo aver considerato di bombardare le basi ancora in costruzione, optò per un iniziale blocco navale dell’isola (per impedire l’arrivo di ulteriori armamenti), chiedendo la rimozione dei missili già sull’isola e minacciando una piena rappresaglia contro l’Unione Sovietica in caso di un qualsiasi lancio di quei missili. Il tutto fu annunciato in televisione il 22 ottobre 1962. Di qui l’inizio della prova di forza pubblica, che tenne il mondo col fiato sospeso fino al compromesso raggiunto a sorpresa il 28 ottobre. A queste due date si riferiscono appunto “i sei giorni” del titolo del libro.

Il volume ricostruisce inoltre le percezioni internazionali di questi eventi, mettendo a confronto in particolare le reazioni della società americana e italiana. L’Italia infatti aveva un posto  non marginale nella crisi, anche per la presenza di missili nucleari stanziati nell’altopiano delle Murge, che la rendevano un possibile bersaglio. Al governo c’era allora Fanfani, alla Difesa Andreotti, all’opposizione Togliatti: leader le cui posizioni a proposito della crisi riservano più di una sorpresa. Altri aspetti salienti del libro riguardano gli ambienti del Vaticano, le reazioni di intellettuali sia italiani che stranieri (come Pasolini e Montanelli, Stanley Kubrick e Bob Dylan), sino a figure iconiche come Che Guevara e Martin Luther King.

La documentazione inedita è vasta e non di rado rivelatrice. Al rigore dei contenuti, però, il libro unisce uno stile scorrevole, che lo rende assolutamente godibile anche per i “profani”.

I sei giorni che sconvolsero il mondo è insomma un buon modo per conoscere un evento cruciale del ‘900 e capire meglio anche la portata della svolta cui stiamo assistendo oggi.

 

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