Expo 2015, come è fatto?

cover expo 2015

Iniziamo a scoprire i padiglioni, le aree e le strutture che dal primo maggio ospiteranno l’Expo

 

Che l’Expo sarebbe stato un evento difficile da gestire lo si è capito fin dall’inizio, iniziando da scandali sugli appalti e le mazzette. I lavori per un’Eposizione Universale in pieno stile italiano con critiche annesse, tra cui l’ultima secondo cui  l’evento sta assumendo una “forte centralità milanese e lombarda”, come ha affermato Gianfranco Cattai, coordinatore della Consulta Affari Europei e Internazionali del Forum Terzo Settore e Presidente di Focsiv (volontari nel mondo).

I cantieri si sono messi in moto in questi mesi per realizzare un sito espositivo imponente: quasi un milione di metri quadri di estensione quelli previsti da una serie di progettisti supportati da architetti di fama internazionale. Primo importante punto della progettazione è stata l’attenzione riservata alle vie d’accesso e di uscita al polo espositivo: sono state perciò realizzate due passerelle pedonali sopraelevate. La prima collegata con Cascina Merlata, quartiere progettato proprio in occasione dell’evento allo scopo di ospitare i delegati dei paesi partecipanti, la seconda connessa alla Fiera milanese Rho.

Il tema “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita” è stato fortemente sviluppato nell’ideazione di un’ “isola” espositiva ricca di spazi verdi e circondata dall’acqua, fonte primaria proprio della vita. In quest’ottica è nata l’idea del “Lake Arena” che circonda il sito, un bacino al centro del quale si erge l’Albero della Vita che darà vita a giochi di luci e acqua, anche attraverso un sistema di fontane. Circondato da gradinate e circa 100 alberi disposti su tre file concentriche, il Lake Arena diventa lo spazio aperto più grande del sito grazie, ancora, alla piazza circostante capace di accogliere 20.000 persone.

EXPO_2015_-_Milano_-_Piazza_Castello,_Expo_Gate

Lo spazio espositivo si articola poi su due assi ortogonali, che richiamano il Cardo e il Decumano degli antichi accampamenti romani, organizzati in una struttura a forma di croce. In Expo 2015 il Decumano, la via principale estesa da est a ovest, si incrocia con il Cardo, che percorre il sito da nord a sud, dando vita a un percorso intuitivo per il visitatore che si trova ad attraversarlo. È in questa seconda area che si trova il Padiglione Italia, spazio riservato alla cultura e alla tradizione alimentare del paese ospitante. Qui sorge il Palazzo Italia, edificio destinato a rimanere anche dopo i sei mesi dell’esposizione come polo dell’innovazione tecnologica al servizio della città.

Il sito si arricchisce poi di un grande teatro all’aperto – Open Air Theater –, della Collina Mediterrranea caratterizzata dalla presenza delle colture e della vegetazione tipica mediterranea, e punto ideale dal quale godere al massimo del paesaggio dell’intero spazio allestito, e del Padiglione della Società Civile ospitato nella Cascina Triulza, antica costruzione ristrutturata per l’evento. In quest’area gli spazi sono divisi per macrotemi: dalle aree prettamente espositive in cui le organizzazioni possano mostrarsi e far vivere il tema dell’Expo all’area eventi, destinata a workshop e laboratori, fino all’area mercato (dove i piccoli produttori promuoveranno i loro prodotti) e l’area lavoro, in cui poter dar vita a collaborazioni tra le varie realtà del Terzo Settore e i visitatori. Le aziende si inseriscono invece in un’area dedicata – l’Area Corporate – dalla quale contribuire con attività ed esposizioni che sviluppino il tema principale.

(photo credits expo2015.org/it)

Secondo il programma, gli allestimenti del Sito e delle aree tematiche dovrebbero esser ultimati entro il prossimo aprile, pochi giorni prima dunque dell’inaugurazione ufficiale prevista per il 1 Maggio. In attesa dell’apertura i biglietti venduti sono già più di 7 milioni. Un numero che lascia ben sperare e sembra far dimenticare almeno per un attimo  gli scandali e le critiche iniziali.

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