Cesare Battisti, il Brasile non lo vuole più

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La corte federale brasiliana ha stabilito che l’ex terrorista Cesare Battisti deve essere espulso e verrà probabilmente mandato in Francia o in Messico

La vicenda giudiziaria che riguarda Cesare Battisti si aggiorna ma sembra non  trovare mai la soluzione opportuna e giusta.  Si fa fatica a definire “ex” un terrorista, anche perchè Battisti non si è mai pentito di quanto fatto, mascherando i suoi atti criminali dietro la bandiera dell’ideologia politica. Battisti oggi ha 60 anni, è stato condannato in contumacia in Italia a due ergastoli per quattro omicidi compiuti durante gli anni di piombo. Nel 2007 viene arrestato a Rio de Janeiro ma l’allora presidente brasiliano  Lula   respinse la richiesta di estradizione presentata dall’Italia e, come ultimo atto del suo mandato, gli concesse lo status di rifugiato politico.  La beffa maggiore per l’Italia e le vittime dell’omicida Battisti arriva nel 2011, quando Il Supremo tribunale federale brasiliano gli aveva concesso la libertà. Secondo quanto riferisce il Jornal do Brasil, la giudice  Adverci Rates Mendes de Abreu ha chiesto all’Uniao (la figura giuridica che rappresenta il governo federale) di iniziare il procedimento di deportazione in Francia o in Messico, i due paesi nei  quali Cesare Battisti ha soggiornato dopo essere scappato dall’Italia  prima di arrivare in Brasile.

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