Cosa vedere a Roma? Ce lo dicono gli americani

terme caracalla roma

Una giornalista del New York Times ha realizzato una guida alternativa sulla Capitale italiana e i posti da vedere assolutamente in 36 ore

Il New York Times, nella sua rubrica di viaggio 36 hours, racconta Roma attraverso gli occhi e l’esperienza della giornalista Ingrid K. Williams. Un week-end romano, dal venerdì alla domenica, poco convenzionale. Vengono scelti luoghi diversi dai classici stereotipi della Capitale nel mondo: non si parla di posti ormai “comuni” come il Colosseo o San Pietro, viene vissuta una Roma nuova, attraverso una serie di esperienze a livello cittadino, culinario e artistico recente, non storico/classico. Visitare Roma in 36 ore soffermandosi sulle innumerevoli bellezze storico artistiche che la città eterna offre sarebbe impensabile: meglio soffermarsi sul cibo, sui musei di arte contemporanea, sui locali notturni. In questa prospettiva l’articolo, e il video di riferimento, sembrano essere utili anche per i romani stessi, che spesso si limitano ai locali e ai posti soliti, senza vivere davvero “casa” in tutte le sue immense potenzialità.

Una città vista in una nuova prospettiva, dunque, attraverso gli occhi di chi non la vive tutti i giorni, e che per quel poco tempo a disposizione, punta al viverla davvero per come è adesso, non per quello che è stata storicamente e artisticamente, non per il grande patrimonio storico mondiale che rappresenta, ma per come appare nell’attualità.

Cosa fare a Roma in 36 ore

La premessa della giornalista parte da una considerazione sul film premio oscar nel 2014 “La Grande Bellezza” di Sorrentino: elogia i luoghi magnifici che il film mette in evidenza, una Roma vista attraverso gli occhi delle meraviglie storiche che contiene e delle persone che non riescono a capire il valore della vera grande bellezza che vivono tutti i giorni, e che si perdono nei perché e nella bruttezza della vita nei suoi più oscuri meandri.

Ma la Williams, tornata dalla sua avventura nella Capitale italiana, afferma che “Rome remains poised to prove that its beauty runs deep” (Roma è pronta a dimostrare che la bellezza è più profonda).

Roma-parco_degli_acquedotti

Proprio con una tappa citata ne “La Grande Bellezza” inizia il viaggio: le Terme di Caracalla. La giornalista le descrive paragonando la propria impressione a quella avuta attraverso il film, specifica che l’ingresso costa 6 euro, ma che le riduzioni per giovani e studenti non mancano.

Il percorso continua per le gallerie d’arte contemporanea: la Galleria Varsi, che ha aperto da due anni e si occupa principalmente di street art e graffiti, la Dorothy Circus Gallery, che espone la “pop art surrealista”, come viene definita dal New York Times, e la Galleria Lorcan O’Neil, che espone mostre di artisti contemporanei, uno alla volta per dati periodi di tempo. Tutte le Gallerie si trovano nei pressi di Campo de’ Fiori.

Per la sua cena del primo giorno a Roma la Williams si reca nel quartiere orientale di Centocelle, nel ristorante Mazzo, che realizza una “cucina romana creativa“. Una spesa per due persone di circa 60 euro, con la puntualizzazione che se interessati conviene sempre prenotare: è un locale piccolo con solo una dozzina di posti.

Finita la cena, da Centocelle prendendo i tram 5, 14 o 19, si reca al quartiere Pigneto, noto per l’animata vita notturna a Roma. Propone due possibili soluzioni e divide la scelta tra amanti dei cocktail e amanti della birra. Per i primi consiglia Co.So. Cockatil & Social (dove esiste un cocktail con gli stessi ingredienti della pasta alla carbonara) mentre per i secondi Birra Più, che vende ottime birre artigianali in bottiglia e alla spina. Per chi ama ballare invece, il locale Yeah! sembra essere la scelta migliore, spesso con musica dal vivo.

yeah pigneto

Cambiando zona, nel rione Monti, vicino alla fermata della Metro B Cavour, visita MercatoMonti, che ospita banchetti di designer e artigiani locali: secondo il New York Times “ci si trova di tutto, da cappelli in feltro a occhiali da sole vintage fino a maglioni a righe, tutti opera di designer locali”.

La Williams, per quanto riguarda Trastevere, mette in guardia sui ristoranti “trappola per turisti”, allarme costante a Roma nelle zone più turistiche, e suggerisce un ottimo posto chiamato Pianostrada Laboratorio di Cucina, che pare produrre dei panini “grandiosi”, consigliato il Pane Alici: “costa 9 euro e viene preparato con crema di stracciatella, acciughe tartufate e rucola su un panino nero seppia fatto in casa”.

Per quanto riguarda i musei di arte contemporanea, secondo Ingrid, a Roma è meglio il MACRO del MAXXI “situato in una ex fabbrica della birra Peroni, ospita mostre più significative del MAXXI e ha due sedi, quella principale è in via Nizza, a nord del centro, vicino alla fermata della Metro B Policlinico, l’altra è nel quartiere Testaccio. L’ingresso per i non residenti costa 13,50 euro.”

A poca distanza dal MACRO, viene consigliata la gelateria Come il latte, che “al contrario di molte famose gelaterie di Roma come Fatamorgana e Il Gelato di Claudio Torcè non serve gusti strambi. La proprietaria Nicoletta Chiacchiari ha scelto di utilizzare ingredienti di alta qualità per migliorare i gusti classici”.

In zona Monteverde viene consigliato il locale Osteria di Monteverde e sempre in zona la Vineria Litro. Evitando le chiese più trafficate, la Williams visita e consiglia San Paolo Fuori le Mura, che descrive attentamente ed elogia per la sua bellezza.

What to Do in Rome - NYTimes.com

La Centrale Montemartini viene descritta come il museo tra i più originali di Roma, ospita circa quattrocento sculture di età antica in un’ex centrale termoelettrica inaugurata nel 1912 e inattiva dal 1963.

Il viaggio si conclude con il cibo e l’argomento che in Italia non manca mai: la pizza. La rubrica viaggi del New York Times, infatti, consiglia di mangiare la pizza daEmma, una pizzeria chic vicino Campo dei Fiori. La pizza di Emma “ha una crosta sottilissima, com’è molto comune a Roma, ed è fatta con una pasta curatissima. I salumi che si usano come condimento sono della vicina Salumeria Roscioli”.

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