Conciliazione, in scena il miglior Maurizio Battista di sempre

maurizio battista

All’Auditorium Conciliazione è in scena “Ero felice ma non lo sapevo” fino al 22 marzo. Battista ci sorprende: è ormai un artista maturo anche dal punto di vista tecnico-scenico

È un Maurizio Battista straripante, senza freni e irriverente al punto giusto quello che in questi giorni sta inondando come un fiume in piena la platea dell’Auditorium della Conciliazione a Roma. Non esagereremmo a considerare “Ero felice ma non lo sapevo” come il suo miglior spettacolo da quando è in scena.

Perché ieri sera abbiamo visto esibirsi un comico romano maturo, attento non soltanto a un copione che difficilmente riesce a rispettare per la sua indole vulcanica, ma anche a tutto ciò che può arricchire il repertorio di un artista. Ci riferiamo in particolare alla costruzione scrupolosa e intelligente di tutto l’impianto: dalle luci alla scenografia più complessa grazie all’utilizzo di maxi schermi e pannelli sul fondale e sulle quinte. In più il tocco di sale è offerto dal gruppo musicale guidato da Giuseppe Salsetta, rivelazione del talent show “Amici” di Maria De Filippi, con il quale Battista dà vita a irresistibili siparietti. La prova? Nonostante gli sketch siano già provati e riprovati, sul palcoscenico continuano a divertirsi come fosse la prima volta.

Battista sempre più...0024

Ottima la performance del 28enne siciliano che ha brillato nell’esecuzione di “Meraviglioso” dei Negramaro. Brano scelto per accompagnare il video che Battista ha dedicato alle persone oneste, a quelle persone che, silenziosamente, ogni giorno si alzano anche alle cinque di mattina per andare a lavorare.

Ciò che preme a Maurizio Battista è la creazione di un ambiente intimo, familiare e goliardico. Un cenacolo fra amici che si ritrovano per discutere e scherzare sui temi più disparati, a esclusione della politica (soltanto qualche punzecchiatura). Per questo cerca sempre il pubblico, lo stuzzica, lo coinvolge e, a volte, lo mette alla berlina.

La sua comicità è sanguigna, popolare, improvvisata e perciò non sempre frutto di una preparazione a tavolino. Per lui il copione, scritto insieme a Riccardo Graziosi, è un po’ una gabbia da cui scappare. Non mancano, dunque, le divagazioni, le parentesi aperte l’una dentro l’altra e mai richiuse, peggio di un’equazione matematica insomma. Divaga in continuazione perché lui è fatto così e non gli interessa. “Tanto siete liberi di andarvene!”, scherza.

Quanto lui adori il suo pubblico è chiaro soprattutto alla fine, quando, dopo quasi tre ore ininterrotte di spettacolo (giusto il tempo di una mentina e di un goccio d’acqua, ma anche in quei casi continuava a chiacchierare e a scherzare), arrivano i momenti dei saluti. Poiché non si riusciva a trovare il super ospite (non vi sveliamo chi sia per non rovinarvi la sorpresa), Battista è andato avanti in un fuori programma esilarante per un’altra ventina di minuti. Poteva chiudere prima, ma sia lui sia gli spettatori non avevano proprio voglia di lasciare l’Auditorium.

Un altro esempio di questo amore? A conclusione dello spettacolo, il comico romano è sceso dal palco e ha iniziato a salutare tutti, rilasciare autografi e scattare selfie. Altre mezz’ora. Ditemi se è poco…

BATTISTA - Ero felice e non lo sapevo - TV

“Ero felice e non lo sapevo” è uno spettacolo che ruota intorno al tema a lui caro della felicità. Le gag e gli sketch affondano nel vissuto, nella quotidianità, nel nostro vissuto. A essi si alternano momenti musicali e citazioni d’autore. Ma com’è cambiata la felicità tra ieri e oggi? Ce lo spiega lo stesso Battista servendosi della complicità di Giuseppe Salsetta: è nel brano “Felicità” di Romina e Al Bano dove oggi quelle parole non hanno più il senso che avevano quando è stata scritta.

Pur essendo originale, lo spettacolo di Maurizio Battista ripropone format già incontrati in altri teatri, come la lettura delle assurdità (comiche di per sé) scritte su cartelli, insegne, giornali, oppure cavalli di battaglia come il concerto di Mozart o le sue teorie sul matrimonio. Senza privarsi, però, della freschezza narrativa.

“Due cose ci salvano nella vita – ci spiega l’artista – l’amore e il ridere”. E ieri sera Battista le ha dimostrate entrambe.

 

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