Ti posso spiegare: la commedia con Michele La Ginestra

Ti posso spiegare con Michele La Ginestra

Ti posso spiegare, la deliziosa commedia di Michele La Ginestra su tradimento e matrimonio, continua dopo tre anni di repliche a divertire il pubblico

Chi è questa donna? Perché c’è lei, nel mio letto, e non mia moglie? Cosa è successo? Sono stato veramente capace di tradire mia moglie? Da questa serie di interrogativi prende via “Ti posso spiegare“, frizzante commedia degli equivoci di e con Michele La Ginestra, andata in scena al Teatro della Cometa dal 7 al 26 aprile, con la regia di Roberto Marafante. Giunto al terzo anno di repliche, lo spettacolo non ha perso la sua verve comica, ma, anzi, l’ha incrementata.

Paolo (Michele La Ginestra) è un fotografo di moda, sposato con Roberta (Beatrice Fazi)Ti posso spiegare con Michele La Ginestra da più di vent’anni. Un mattino si sveglia e trova accanto a sè una donna (Maria Chiara Centorami) che, sorprendentemente, non è sua moglie e di cui non ricorda nemmeno il nome. Cercando di capire cosa sia successo, ripercorre la notte precedente, in particolare la serata tenutasi per l’apertura di una sua importante mostra fotografica. Da qui “Ti posso spiegare”: tutto lo spettacolo sarà il tentativo di Paolo di spiegare, prima di tutto a se stesso, come si è arrivati a quella bellissima donna nel suo letto matrimoniale.

Se la trama è più che altro un canovaccio per la raffica di battute senza pause, Michele La Ginestra e Adriano Bennicelli, autori della commedia, sono particolarmente bravi nel delineare attraverso pochi scambi di battute il carattere di tutti i personaggi e i loro diversi rapporti. Soprattutto il matrimonio burrascoso ma amorevole fra Paolo e Roberta. Grande merito, qui, va alla capacità di Beatrice Fazi di tenere testa per ritmo e presenza scenica a Michele La Ginestra, riuscendo a rendere anche fisicamente la complementarietà fra marito e moglie.

Diverso è il discorso per la donna misteriosa di Maria Chiara Centorami. Là dove la moglie è una donna mora, vestita sobriamente con un maglioncino rosso, la bionda Centorami appare in abiti succinti la mattina e con un vestito di paillettes dorate durante la serata. Inoltre, spesso la giovane donna si muove danzando e canticchiando, incapace di comunicare con Paolo, non parlando l’italiano. Da una parte l’amore materno e adulto, dall’altra la sensualità prorompente della ragazza. Contrapposizione sottolineata anche dalla luci, rosse e passionali per la giovane, verdi per la gelosia della moglie.

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Ti posso spiegare si regge molto sulla bravura di Michele La Ginestra, sulla sua capacità di catalizzare su di sé la simpatia del pubblico, nonostante il suo personaggio sia quantomeno ambiguo. Grazie a giochi di modulazione della voce e a battute spesso autoironiche, Paolo risulta per lo spettatore più che meschino, un bambinone ingenuo per cui è impossibile non provare una profonda simpatia.

La scenografia di Rossella Inzillo risponde a questa esigenza di raccogliere l’attenzione dello spettatore sull’attore e solo sull’attore: le fotografie, poste ai lati della scena, delimitano e restringono ancora di più lo spazio visivo, mettendo al centro il letto dello scandalo e una grande fotografia coperta che domina dall’alto il palco. “Il grande mistero” lo definisce Roberta, creando un legame a doppio filo fra fotografia, letto e tradimento.

Accolto con estremo piacere dal pubblico, che addirittura spesso ripeteva le battute appena dette sul palco, Ti posso spiegare è una commedia deliziosa dal ritmo veriginoso, dalle battute sempre simpatiche e mai volgari. Molti sono stati gli applausi a scena aperta. Particolarmente divertenti, inoltre, sono stati nel post-spettacolo i dieci minuti di quasi stand-up comedy che Michele La Ginestra ha regalato a tutti, facendo battute, anche pungenti, sul pubblico e sullo spettacolo.

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