Csr e Innovazione Sociale: tra giovani e imprese

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Il secondo “Salone della Csr” parte da passione e ispirazione. E coinvolge imprese sostenibili e giovani studenti, potenziale motore di una nuova economia.

“Passione e ispirazione” le due parole chiave con le quali il 6 maggio si è aperta la seconda edizione de Il Salone della Csr e dell’Innovazione Sociale. Per il secondo anno consecutivo la LUISS – Guido Carli ha ospitato l’evento dedicato all’evoluzione della responsabilità d’impresa più importante in Italia: in soli due anni più di 150 le organizzazioni coinvolte, più di 1300 studenti e 400 relatori. “Il nostro scopo è quello di creare una classe dirigente attenta e, per farlo, oggi è importante trasmettere l’idea del rispetto (non solo verso l’altro ma anche nei confronti dell’ambiente in cui nascono i nostri progetti) e della consapevolezza”, ha spiegato Giovanni Lo Storto, Direttore Generale LUISS. Parole che lasciano comprendere l’affinità di scopi tra l’Università e lo spirito del “Salone”. Un “Salone” che riconosce l’importanza di sviluppare un tema divenuto centrale soprattutto negli ultimi anni anche grazie alle nuove prese di coscienza dei consumatori. E, da questa osservazione, parte; aprendosi a dibattiti, interventi e seminari. Particolare attenzione è riservata al ruolo ricoperto dai giovani in questo processo: “spesso pensiamo che l’innovazione sia solo oltreoceano, invece noi abbiamo tanti Steve Jobs. Il problema è che sono sfiduciati, perché non trovano spazio.” Con queste parole apre la mattinata Luca Raffaele, il project manager di Next – Nuova Economia X Tutti – organizzatrice dell’evento insieme ad Anima per il sociale nei valori d’impresa e Koinètica. “Questo evento vuole proprio dare voce a imprese e giovani innovativi e aperti ai temi della CSR”.

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In una sala gremita, e attenta, il project manager lascia spazio ai saluti istituzionali dell’Assessore Regionale allo Sviluppo Economico e alle Attività Produttive Guido Fabiani, il cui intervento apre speranze e spiragli di concretezza. “La Regione si sta impegnando molto sul tema dell’innovazione e dell’internazionalizzazione. Non si può rimanere all’interno dei propri confini in un mondo così globalizzato”. Anche l’Assessore conferma la presenza di tantissime realtà, sparse sul territorio laziale, che si muovono alla frontiera della tecnologia più avanzata. “Si tratta di recuperarle. L’obiettivo è creare maggior integrazione tra governi, imprese e reti. Il nostro sistema produttivo riuscirà a ripartire se riusciamo a usare la leva dell’innovazione. E noi cercheremo di essere un soggetto che accompagna questo processo”. Ma al Salone della CSR “credere nei giovani” non è solo uno slogan: il titolo di questa seconda edizione dell’evento è “Passione e Ispirazione: prepararsi al futuro”, e l’attenzione verso i ragazzi e il loro futuro professionale non è un elemento meramente formale. Ce lo confermano le parole di Fabio Pagano, uno dei ragazzi che ha partecipato ai Laboratori X La Nuova Economia organizzati tra marzo e aprile presso la Facoltà di Economia di Tor Vergata in collaborazione con Gloria Fiorani, docente che fa della passione il punto di partenza dei suoi corsi, come ribadisce nel suo intervento. Il gruppo di Fabio ha dato vita al progetto “Cash Mob ricompriamoci il futuro”, un’esperienza di acquisto collettivo di beni e prodotti con un valore etico per sensibilizzare i cittadini e i consumatori sul tema del consumo critico. “Abbiamo cercato di responsabilizzare i consumatori sul tema degli acquisti eco solidali partendo dal Simply Sma di Tor Bella Monaca (il primo supermercato biologico del quartiere). Pensiamo che sia necessario ripartire dal territorio e che per agire sia necessario diventare un po’ imprenditori di noi stessi”.

Tutta un’altra immagine di gioventù rispetto a quella dei clichè che, i giovani, li vogliono privi di valori, cultura e identità. E a sfatare un altro mito, quello dei consumatori disinformati e distratti, ci pensa Giovanni Battista Costa, Presidente di Next: “la CSR si è evoluta. Oggi c’è una presa di coscienza del cittadino-consumatore ed è quindi necessario passare da una CSR spesso solo formale, dovuta al rispetto delle norme, a una effettiva che si inserisca nelle strategie d’azienda”.

 

A tal proposito interessanti le testimonianze delle aziende stesse. Rosanna Revello, Coordinatore Forum Territoriali Confindustria, constata come il lavoro nella creazione di una cultura di impresa sia cambiato negli ultimi anni: “parlare di cultura d’impresa oggi è molto diverso rispetto a qualche anno fa. Esser sostenibili oggi non vuol dire più investire con costi maggiori, ma vederne anche i benefici”. È il caso, ad esempio, della Lavazza, conosciutissima azienda familiare torinese che ha colto il valore profondo della CSR. A parlarne è Virginia Antonini, CSR Manager della società, la quale spiega che la Responsabilità Sociale non può esistere senza innovazione e qualità. “L’innovazione dev’esser condivisa a tutti i livelli della filiera, consumatori compresi. La sostenibilità, poi, è un percorso di miglioramento continuo”. Come ci spiega, quando le poniamo qualche domanda, la sostenibilità diventa leva di competitività economica e, quindi, di successo nel momento in cui diventa strategica: i benefit ottenuti tramite la CSR vanno sfruttati e reinvestiti nello stesso ambito, in modo da creare un circolo virtuoso, che altrimenti si chiuderebbe ponendo fine anche ai benefici ottenuti inizialmente. “Questo è un processo che va realizzato a tutti i livelli, come dicevo, e quindi deve crederci anche il consumatore. In questo senso l’azienda va a ricoprire anche un ruolo educativo: per poter riuscire nello scopo ritengo che si debba fare chiarezza e spiegare perché un prodotto certificato costi di più rispetto ad uno non certificato, ad esempio.” In questo processo diventa dunque rilevante anche la comunicazione da parte dell’impresa: “infatti Lavazza è sempre molto attenta a quel che dice, e quando dice qualcosa è perché fondato su dati scientifici comprovati. Quindi, comunicare la responsabilità responsabilmente”.

Parliamo di comunicazione anche con Rossella Sobrero, Presidente di Koinètica, associazione che dà vita a progetti finalizzati allo sviluppo e alla comunicazione di attività socialmente responsabili e sostenibili. La domanda che le poniamo è: se negli ultimi anni è cambiato il modo di guardare le questioni di sostenibilità e responsabilità d’impresa, a questa è seguita anche una maggiore attenzione nel modo di comunicare i propri progetti di CSR? “La comunicazione purtroppo non è ancora usata nel modo corretto. Anche le aziende che fanno veramente processi di CSR o percorsi di sostenibilità spesso non sono capaci di comunicarli. Andrebbe quindi sviluppata una comunicazione non autoreferenziale ma che metta in evidenza i risultati che un comportamento sostenibile porta all’azienda. E questo diventa incentivante anche per altre aziende.” È importante quindi comunicare quanto sia importante  la CSR, e non attraverso l’advertising classico: “bisogna imparare a sfruttare ad esempio tutto il mondo dei social network (di cui spesso le aziende hanno paura) ma anche gli incontri pubblici, i dibattiti, come quelli di oggi; tutto questo può aiutare a far crescere la cultura necessaria e quindi diffondere come si può fare CSR, cercando di contagiare anche le aziende che sono ancora più lontane”.

Si continua, così, con gli interventi di Patricia Navarra, Sustainability Manager di Enel, che enuncia gli step della sostenibilità per raggiungere l’ultimo: innovazione e creatività. Oltre al coinvolgimento e alla passione è necessaria, secondo lei, una presa di coscienza da parte delle diverse figure dell’azienda. “Serve perciò integrazione tra CSR Management e il vertice. In questo caso è possibile raggiungere i risultati come successo ad Enel, che quest’anno ha assistito a un aumento degli investitori”. Segue poi l’approfondimento CSR E GIOVANI con gli interventi di Vito Gulli, Presidente Asdomar, Umberto Castamagna, Presidente Call&Call e Primo Barzoni, Presidente Palm.

La presentazione del dossier Nutrire con Giustizia, Oxfam Italia e Next, ultima della mattinata, lascia spazio nel pomeriggio agli incontri seminariali sul Crowdfunding (con l’intervento di Deloitte e della Fondazione Garrone), su Territorio, Condivisione e Innovazione con l’esposizione dei progetti di Ferrovie dello Stato Italiane (progetto Help Center) e Legambiente, su Lavoro 3.0 e innovazione sociale dal basso e su Responsabilità Sociale condivisa. L’evento si conclude quindi con un resoconto finale e con la premiazione degli Oscar della Sostenibilità, premiazione delle migliori tre proposte di innovazione sociale e ambientale e la presentazione dei progetti realizzati dagli studenti nel corso dei Laboratori X la Nuova Economia.

Una giornata intensa e ricca di spunti, dalla quale appare chiara l’imprescindibilità per un’impresa, oggi, di attuare progetti di CSR e di quanto i giovani studenti universitari abbiano sempre più strumenti per costruire, se gliene varrà data l’opportunità, il loro futuro “responsabile”.

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