A Milano ha aperto la nuova Fondazione Prada

A Milano ha aperto la nuova Fondazione Prada.

Il 9 maggio a Milano ha aperto la Fondazione Prada. 19 mila metri quadri dedicati all’arte e alla cultura, nuovo polo di riferimento che è anche luogo d’incontro e di svago.

Milano si mantiene al centro della scena internazionale con Expo 2015 e non solo. Sabato 9 maggio ha aperto al pubblico la nuova Fondazione Prada, spazio espositivo e culturale, attraverso il quale i coniugi Bertelli confermano e approfondiscono la loro passione e dedizione per l’arte.
Lo spazio e situato nella periferia sud di Milano, in Largo Isarco 2, e si sviluppa all’interno di un complesso architettonico progettato da Rem Khoolas e dal suo studio OMA. Antichi edifici di una distilleria dei primi del ‘900 sono stati risanati e integrati con tre nuove costruzioni: il Podium, il Cinema e la Torre.

Non solo Expo 2015, a Milano ha aperto la nuova Fondazione Prada.

Un dialogo tra passato, presente e futuro, perché la stilista ha voluto creare la Fondazione Prada con la convinzione che sia attraverso il pensiero artistico che si prefigura la direzione verso cui andrà il mondo. Il passato degli edifici originari, non stravolti ma mantenuti nell’estrema semplicità della struttura, che si confrontano, senza creare contrasto, con il presente delle nuove costruzioni.

Materiali inusuali, come la spuma di alluminio, e che si fanno notare, come la copertura d’oro torre della “Haunted House” per riqualificare ed “arricchire” quella che sin ora è stata una periferia.

Non solo Expo 2015, a Milano ha aperto la nuova Fondazione Prada.

Così la nuova Fondazione Prada risulta essere un vero e proprio parco dell’arte e della cultura, luogo d’incontro, di condivisione e di apprendimento, del quale anche i più piccoli possono godere. Per la prima volta, infatti, la Fondazione Prada s’impegna in attività rivolte all’infanzia, dedicando l’intera struttura dell’Accademia dei bambini a incontri con maestri sempre diversi (architetti, pedagoghi, artisti, scienziati, registi), pronti a trasmettere i propri saperi ma anche ad acquisire ciò che a loro volta insegnano i bambini. L’accademia è situata all’interno di un padiglione progettato con la collaborazione di alcuni studenti dell’Ecole Superieure d’Architecture de Versailles, i quali, guidati dagli insegnanti Cédric Libert ed Elias Guenon, hanno creato uno spazio capace di assumere fisionomie di volta in volta diverse a seconda dei programmi che vi saranno svolti.
La Fondazione Prada come un parco in cui è possibile anche trascorrere ore di svago, immersi in atmosfere della Milano anni ’50; un bancone in legno e formica verde, sedie in pelle colorata, due flipper e un juke box, riferimenti a grandi capolavori del neorealismo italiano come “Miracolo a Milano” e “Rocco e i suoi fratelli”. Si tratta del Bar Luce, progetto del regista Wes Anderson, che conferma la sua abilità e la sua cura nell’ideare ambienti originali e confortevoli.

Non solo Expo 2015, a Milano ha aperto la nuova Fondazione Prada.

“(…) Ho cercato di dare forma a un luogo in cui mi piacerebbe trascorrere i miei pomeriggi non cinematografici”.

Dal nove maggio è possibile visitare le seguenti esposizioni:

Serial Classic (fino al 24/08). Curata da Salvatore Settis e Anna Anguissola, è dedicata alla scultura classica ed esplora il rapporto ambivalente tra originalità e imitazione nella cultura romana. Perché nella Roma della tarda repubblica e dell’Impero la creazione di copie da grandi capolavori del passato sembra essere stata consuetudine.
In Part (fino al 31/10), a cura di Nicholas Culliman. Da un nucleo tematico di opere selezionate dalla Fondazione la mostra esplora l’idea del frammento corporeo. Opere Maurizio Cattelan, Lucio Fontana, Pino Pascali, John Baldessari, David Hockney, Francesco Vezzoli, William Copley, John Wesley, Domenico Gnoli, Llyn Foulkes, Yves Klein, Francis Picabia, impiegano il frammento come simbolo carico di significato. A queste si aggiungono opere provenienti da altri musei di Charles Atlas, Bruce Nauman, Robert Rauschenberg e Richard Serra.
An Introduction (fino al 10/01). Mostra che nasce da un dialogo tra Miuccia Prada e Germano Celant, attraverso il quale la stilista intende far conoscere al pubblico il percorso di crescita che tra studio e passione per l’arte l’ha portata a voler creare la Fondazione Prada. All’interno del deposito finale, veicoli di diversa natura esprimono la convergenza tra l’arte e il quotidiano, la dialettica tra artefatto e prodotto.
Trittico (fino al 10/1). Un nuovo e dinamico metodo espositivo concepito dal Thought Council (Shumon Basar, Nicholas Cullinan, Cédric Libert), che prevede la selezione di tre lavori dalla Collezione Prada, esposti a rotazione per rivelare similitudini inaspettate tra artisti apparentemente diversi, interpretazioni inedite. La prima selezione di “Trittico” comprende “Case II” (1968) di Eva Hesse, “Lost Love” (2000) di Damien Hirst e “1 metro cubo di terra” (1967) di Pino Pascali.

Le esposizioni permanenti:
Nella “Haunted House” un’installazione concepita da Robert Gober e due lavori di Louise Bourgeois.
Processo Grottesco di Thomas Demand. Ritorno dell’opera fotografica “Grotto”, con la quale l’artista aveva ricostruito, partendo da una cartolina, una grotta dell’isola di Maiorca; questa volta, però, accompagnata dai materiali documentari che permettono al visitatore di conoscere il processo creativo che ha condotto alla realizzazione della fotografia e la trasformazione dell’opera nel tempo.

a cura di Marta Grasso

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