La Juventus vola in finale, a Berlino

La Juventus vola in finale, a Berlino

Sarà Juventus vs Barcelona la finale di Champions League il 6 giugno a Berlino.

Una squadra italiana ha quindi  nuovamente la possibilità di giocarsi il titolo europeo più importante a cinque anni di distanza da quella doppietta di Milito che vide trionfare l’Inter di Mourinho.

Ma andiamo per gradi, la semifinale tra Real Madrid e Juventus, terminata 1-1, si è giocata in uno stadio colmo di tifosi bravi a sostenere ognuno la propria squadra e ad apprezzare i veri campioni, vedasi gli applausi dedicati a Pirlo dal Bernabeu, nonostante una partita decisamente sottotono.

Parentesi sui “gufi”, ovvero gli antijuventini. Probabilmente conquistati pure loro da quelle maglie azzurre che aveva la Juve e dall’inno di Mameli cantato dai tifosi juventini. Inno strozzato da un tiro di Rodriguez finito fuori di poco.

Il Real passa grazie ad un rigore realizzato al 23′ da Cristiano Ronaldo, rigore dubbio ma Chiellini è sempre stato famoso per le sue entrate un pò scoordinate.

Pirlo è in vacanza, forse marcato bene, del resto fu Ancelotti ad inventargli il ruolo di regista arretrato, lo conosce bene. Lichtsteiner soffre Marcelo e viene saltato tutte le volte. Partita compromessa? Nient’affatto!

Vidal e Pogba corrono anche per Pirlo e Marchisio fa da collante tra difesa e attacco. Insomma, per dirla tutta, il centrocampo della Juventus è apparso di gran lunga superiore a quello del Real, privo di un uomo che sappia dirigere l’orchestra, verticalizzare e mettere il superattacco madrileno nelle condizioni di rendersi pericoloso.

La dura legge dell’ex sa essere davvero dispettosa, e al 12′ del secondo tempo arriva il pareggio della Juvantus di Morata, ironia della sorte quel giocatore che i madrileni hanno ceduto per far spazio ai tanti Top Player in rosa. Roba da mangiarsi la bombetta, come fa Rockerduck quando un affare gli va male. Morata non esulta dopo il gol, non esultò nemmeno dopo il gol realizzato all’andata, ma viene inesorabilmente fischiato al momento della sostituzione. Ci può stare il malumore dei tifosi spagnoli, certo è che il giovane Alvaro non se l’aspettava.

Il resto lo si legge negli occhi di Cristiano Ronaldo che sarà pure “antipatico” e privo di umiltà, ma di certo è uno che in ogni gara mette anima e cuore.

Il Real non riesce a rendersi pericoloso, Bale sbaglia due volte davanti alla porta mandando alto di testa, la Juventus alza ancor di più il muro in difesa e conquista la finale dopo 12 anni.

Ora si va a Berlino, noi italiani festeggiammo già un mondiale da quelle parti, certo è che il Barcellona a differenza del Real Madrid non sembra avere difetti, ma il gruppo di Allegri si giocherà al meglio le proprie possibilità e il  6 giugno potrebbe avere l’occasione di realizzare quel “triplete” che ha fatto passare alla storia l’Inter di Mourinho. E sarebbe davvero virtuoso avere due squadre italiane che a distanza di cinque anni realizzano un triplete, quanto meno per zittire chi denigra con troppa superficialità il calcio italiano. Non è forse vero che la ruota gira per tutti?

Tag

  • barcelona
  • Berlino
  • calcio
  • champions league
  • juventus
  • marchisio
  • pirlo
  • ronaldo

Potrebbe interessarti: