Slotmob contro il gioco d’azzardo a Roma

slotmob tiburtina

Slotmob numero 100 quello del 23 Maggio in Largo Beltramelli (Tiburtina). Interventi, giochi in piazza e premiazione dei bar virtuosi in una giornata contro le slot machines

Uno Slotmob contro le slot e il gioco d’azzardo quello che la mattina del 23 maggio ha aperto un weekend romano all’insegna della legalità. Nella giornata del ventitreesimo anniversario della morte di Giovanni Falcone, largo Beltramelli (in zona Tiburtina) si è riempito di persone che, incuranti di un cielo nero di nuvole che minacciavano pioggia, hanno aderito all’evento Slotmob numero 100. Molti, dunque, i precedenti appuntamenti organizzati contro il gioco d’azzardo, anche quello considerato legale. La campagna Slotmob è nata infatti a Luglio 2013, promossa da vari esponenti della Società Civile, per combattere il problema del gioco d’azzardo legalizzato che sta dilagando in Italia. E, in meno di due anni, le adesioni da parte di organizzazioni, associazioni e cittadini hanno registrato numeri alti, a dimostrazione della percezione sempre più consapevole di un fenomeno ormai dilagante nelle realtà quotidiane. L’evento di Largo Beltramelli, organizzato insieme a Libera, Croce Rossa, Movimento dei Focolari, ConUnGioco Onlus, Psy+ Onlus ed Economia:)Felicità, ha visto la collaborazione di diverse realtà attive nella lotta per la legalità sul territorio romano, tra le più famose Retake Roma e DaSud.

Il programma dello Slotmob n. 100 ha coperto gran parte della giornata di sabato. La mattinata si è aperta alle 9, con una passeggiata attraverso i bar “virtuosi” della zona, premiati con un adesivo, fino al raggiungimento della piazza. Pienamente allineato con i 99 Slotmob realizzati negli anni in diverse zone d’Italia, quello del 23 maggio ha previsto una colazione “di massa” in due bar della zona, rappresentativi di tutti quelli che hanno scelto di rinunciare alle slot machines. Momenti di vita di quartiere, chiacchiere e condivisione. Proprio quelli di cui il gioco d’azzardo – effettuato spesso in solitudine – priva chi si lascia attirare dallo schermo delle slot. Dopo aver mangiato, tutti di nuovo in piazza, dove brevi interventi di spiegazione sul motivo dello Slotmob hanno anticipato il momento dei giochi. “Siamo un paese in cui 85 miliardi di euro vengono spesi in azzardo e non creano valore per le persone; siamo qui inoltre per chiedere al Governo di ascoltare le nostre proposte perché attualmente è in corso la discussione per il decreto sulla legge delega fiscale, l’art. 14”, spiega – aprendo gli interventi – uno degli organizzatori. Che continua: “E noi chiediamo tre cose principalmente: il divieto assoluto di pubblicità, cosa attualmente negata dal sottosegretario (all’Economia e alle Finanze) Baretta; in secondo luogo vogliamo che sia concesso potere ai Comuni e alle Regioni di poter legiferare, fare delibere per limitare gli orari di apertura e le distanze minime da scuole e Chiese delle nuove sale slot; in terzo luogo, una moratoria per evitare che i nuovi giochi vengano approvati e diffusi sul territorio”.

A parlare del progetto lanciato insieme a Croce Rossa, Libera, ConUnGioco, Psy+ per cercare di arginare l’azzardo a 360 gradi sulla Tiburtina, è Cosimo, della rete “Non azzardiamoci”, il quale chiarisce quanto sia stato importante svilupparlo soprattutto in questo territorio “perché come molti di voi sanno c’è stata negli ultimi anni una diffusione enorme di sale slot.” Lo Slotmob è dunque solo una parte del progetto che, spiega, si articola in diversi punti: parte dalle scuole, “perché la diffusione del gioco d’azzardo sta avvenendo anche tra i ragazzi e quindi è un’occasione per non dare loro solo informazioni su cosa sia l’azzardo e sulle problematiche ad esso legate, ma anche coinvolgerli attivamente, ad esempio in una mappatura del territorio che premi – come fatto oggi – o pubblicizzi quei bar che scelgono di non dotarsi di slot machines”. Il secondo punto è mostrare che non esiste solo il gioco d’azzardo, ma anche un gioco sano, il quale può essere strumento di relazione e socializzazione tra persone. “L’idea è quella di proporre quindi al Municipio una ludoteca aperta che possa includere tutte le associazioni territoriali in modo tale appunto da diffondere attraverso attività ludiche e culturali una controcultura all’azzardo.” Come ultimo punto quello di poter decidere insieme alle istituzioni come intervenire su questo territorio con un regolamento o comunque con altri interventi che possano limitare un ulteriore espansione del gioco d’azzardo. “Questa è una rete che è partita un anno fa, abbiamo scritto questo progetto a più mani con le diverse associazioni che hanno collaborato ed è una rete sempre aperta perché l’idea è proprio quella di contrastare il gioco d’azzardo partendo dai diversi punti di vista, tutti centrati sulla legalità.” Non Azzardiamoci, il nome dell’organizzazione, che si definisce “una rete attiva di associazioni e realtà territoriali che si propone di esortare la cittadinanza del Municipio IV a riappropriarsi dei propri quartieri e ad affrontare il problema dell’azzardo (anche quello on-line dentro le case): attraverso una giusta informazione […] ; attraverso progetti di prevenzione e cura da lanciare nei quartieri, nelle scuole, nelle parrocchie e nelle realtà associative; attraverso la creazione di alternative”.

Mentre gli interventi dello Slotmob proseguono, i giochi “sani e che creino socializzazione” sono già pronti nella piazza. E, dopo pochi minuti, coinvolgono i partecipanti. La giornata si chiude presso il Centro Culturale Gabriella Ferri con un’assemblea di confronto, aperta a cittadini, associazioni e amministratori, sulle problematiche riguardanti il gioco d’azzardo e sulle iniziative che si possono intraprendere per contrastare questo fenomeno.

Pochi metri quadri, qualche strada, una piazza, quelle in cui lo Slotmob si è concentrato per dire, per la 100esima volta, “no al gioco d’azzardo”. Non è bastato, dunque, un cielo nero di pioggia a fermare la partecipazione all’evento.

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