2 giugno 1946: nasce la Repubblica italiana

2 giugno 1946: nasce la Repubblica italiana

Era il 2 giugno del 1946 e attraverso un referendum il popolo italiano decretò la fine della monarchia e la nascita della prima Repubblica Italiana

Il referendum si tenne in un clima particolarmente teso, in quanto dopo il ventennio fascista, il popolo italiano tornava finalmente a decidere del proprio destino.

Per la prima volta nella storia del nostro Paese la votazione si svolse con il suffragio universale, e così le donne, chiamate ad esprimere il proprio parere, poterono iniziare a partecipare in maniera attiva alla vita politica italiana. Era una domenica mattina di sole, quando tra il timore e la trepidazione di essere finalmente considerate rilevanti per il futuro dell’Italia, le giovani votanti iniziano a recarsi alle urne.

In occasione del referendum i cittadini, oltre a decidere la forma di Governo, furono chiamati a decretare i componenti dell’Assemblea costituente, a cui fu assegnato il compito di redigere la Carta costituzionale.

Dopo una fase iniziale assai incerta, che sembrava vedere la monarchia vincitrice, la votazione decretò la vittoria della repubblica con un totale di 12717923 voti favorevoli, in contrapposizione ai 10729824 votanti che, invano, cercarono di sostenere il re.

Durante i giorni successivi molte furono le polemiche, che favorirono sommosse in diverse città, come ad esempio a Napoli, dove alcuni sostenitori della monarchia, tra il 9 e l’11 giugno  provocarono feroci scontri, durante i quali la polizia speciale, appositamente costituita per l’evento, fu costretta a intervenire utilizzando autoblindo e carri armati contro la folla e uccidendo ben nove persone.

Il clima creatosi a seguito del referendum diveniva più incandescente poiché molti monarchici contestarono sin da subito il risultato della votazione, parlando di brogli e lamentando che parte della popolazione fosse stata esclusa dalle urne. Tutti i ricorsi per annullare il voto furono però respinti dalla Cassazione, tuttavia certi argomenti da loro addotti erano tutt’altro che banali, tra cui l’esclusione del voto di circa tre milioni di votanti, tra cui prigionieri e cittadini delle province “ibernate”, che avrebbero potuto ribaltare il risultato finale.

I risultati furono proclamati dalla Corte di Cassazione il 10 giugno del 1946 e il giorno successivo tutta la stampa dava ampio risalto alla notizia.

“È nata la Repubblica Italiana”: con questo titolo, appositamente studiato per non turbare la sensibilità dei suoi eterogenei lettori, il Corriere della Sera annunciava la nascita della Repubblica italiana.

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