David di Donatello 2015: ecco i vincitori

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Anime Nere di Francesco Munzi trionfa agli Oscar italiani con ben nove statuette. David di Donatello anche per Quentin Tarantino premiato da Ennio Morricone

Si è appena conclusa la cerimonia più importante del cinema italiano. Il Teatro Olimpico di Roma ha ospitato la 59esima edizione dei David di Donatello. La serata, trasmessa in diretta da Rai Movie, è stata condotta da Tullio Solenghi, per la settima volta al timone degli Oscar italiani.  “Sono un usato sicuro”, ha esordito l’attore con quel garbato sarcasmo che da sempre lo contraddistingue.

Con la benedizione di Giuliano Montaldo e di Gian Luigi Rondi, Presidente dell’Accademia del cinema italiano, è iniziata la consegna del prestigioso premio del David. Anime Nere di Francesco Munzi ha fatto incetta di premi aggiudicandosi ben nove statuette. Decretato il miglior film dai giurati e dagli accademici, il film di Munzi ha trionfato anche nelle categorie di miglior regista, sceneggiatura, miglior produttore, canzone originale e autore della fotografia.

Una sfida all’ ultima statuetta con Il giovane favoloso di Mario Martone, vincitore nelle categorie migliore scenografia, miglior costumista, truccatore e acconciatore. Premio a Elio Germano come miglior attore protagonista, che ha approfittato della vittoria per riportare l’attenzione delle istituzioni sulla difficile situazione del Teatro Valle. La platea si è unita in un applauso scrosciante alla vittoria di Giulia Lazzarini, vincitrice della categoria miglior attrice non protagonista per il film Mia madre di Nanni Moretti. Margherita Buy, protagonista della pellicola, in un elegante abito nero ha ritirato il premio come miglior attrice sotto lo sguardo del regista seduto accanto a lei in platea.

Standing Ovation del pubblico per Ennio Morricone giunto per premiare Quentin Tarantino. David di Donatello al regista americano per Pulp Fiction e Django. “Il buono, il brutto e il cattivo è il primo film che mi ricordo d’aver visto al cinema”, ha dichiarato. Una sorniona dichiarazione con la quale sembra scusarsi, forse, per aver fatto attendere a lungo quelle due statuette. Premio alla pellicola inglese La teoria del tutto come miglior film dell’Unione Europea e a Birdman di Alejandro Iñárritu come miglior film straniero.

La serata dedicata al cinema italiano non poteva non ricordare Virna Lisi, in nomination come miglior attrice protagonista per il film Latin Lover, e altri volti del mondo del cinema recentemente scomparsi come Manuel De Sica, Monica Scattini, Anita Ekberg , Giorgio Faletti e Francesco Rosi. Premio a Carlo Buccirosso, miglior attore non protagonista del film Noi e la Giulia di Edoardo Leo. Alla pellicola il premio David giovani, decretato da seimila studenti delle scuole superiori.

Fa ben sperare la vittoria di Edoardo Falcone, vincitore della sezione miglior regista esordiente con il film Se Dio vuole. La consegna della statuetta è stata seguita da una grande ovazione del pubblico, segno che il cinema italiano è ancora vivo, forse ancor più di quello che si pensi.

Abbiamo intervistato Francesca Massaro, membro della giuria dei premi David di Donatello, sceneggiatrice, nonché direttore responsabile de “L’ Araldo dello spettacolo”

Giurata a vita dei premi David di Donatello. Da quanto tempo ricopri questo ruolo e cosa significa per te?

Sono giurata dalla fine degli anni novanta. Ė un grande onore poter far parte di una giuria che ha il compito di consegnare il premio più ambito e riconosciuto del cinema italiano.

Quale metro di giudizio utilizzate voi giurati per selezionare i film candidati?

Durante l’anno sono tantissimi i film che vediamo. Il giurato prende in considerazione diversi aspetti: da quelli tecnici a quelli semplicemente emozionali. Quest’anno la scelta è stata veramente interessante: da Anime Nere a I nostri ragazzi fino a Se Dio vuole. Di solito votiamo dei film che possano avere un respiro internazionale perché i vincitori del David spesso si trovano nella rosa della cinquina degli Oscar. Le scelte sono anche dettate dal business per far sì che i film possano essere distribuiti e compresi all’estero com’ è accaduto a Paolo Sorrentino e a Paolo Virzì.

La qualità dei film in concorso può competere con quella degli anni precedenti?

Quest’anno nelle categorie abbiamo rivisto i soliti nomi. Per contro ci sono state poche novità ma molto interessanti. Sono stata piacevolmente colpita dalla presenza di Edoardo Falcone, regista di Se Dio vuole, insieme a quella di Laura Bispuri, in concorso con La vergine giurata. Sono contenta quando i giovani registi esordiscono al David ottenendo, poi, riscontri positivi ai Festival internazionali. Sono contro chi spara a zero sul cinema italiano. Oggi abbiamo molti registi e attori che stanno cominciando a costruirsi una nicchia a livello internazionale e questo è, per me, motivo di grande soddisfazione.

A cura di Alessia Polimanti.

 

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