17 giugno 2007: muore Gianfranco Ferré

17 giugno 2007: muore Gianfranco Ferré

Gianfranco Ferrè è uno dei protagonisti del made in Italy che dalla fine degli anni Settanta ha rappresentato lo stile italiano nel mondo.

“L’architetto della moda” con le sue creazioni dalla sapiente lavorazione artigianale e sartoriale ha rappresentato l’esatto equilibrio tra design, arte e cultura.

Gianfranco Ferré nasce a Legnano il 15 agosto 1944. Dopo la maturità scientifica, si iscrive alla facoltà di Architettura al Politecnico di Milano, dove si laurea nel 1969, discutendo una tesi sulla “Metodologia dell’approccio alla composizione”. Il casuale debutto nel mondo della moda avviene in questo periodo: Ferré disegna bijoux ed accessori che regala ad amiche e compagne di università. Le sue creazioni vengono notate da Rosy Biffi, titolare di una boutique d’avanguardia. Conquistata dalla genialità di questi oggetti realizzati ancora in modo artigianale, li ospita nello show room proponendoli ai buyers. Fotografati dalle riviste di settore, nel 1971, uno di questi accessori finisce sulla copertina del mensile “Arianna” e poi nelle pagine di “Grazia”.

muore Gianfranco Ferrè

Nel 1973 intraprende il primo dei suoi numerosi viaggi in India, dove trascorre lunghi periodi di lavoro sino al 1977 per conto di un’azienda genovese di abbigliamento, la “San Giorgio Impermeabili”, per cui disegna e fa produrre in loco la collezione “Ketch”. È l’occasione per visitare ogni parte del Paese, studiandone l’artigianato e le potenzialità produttive. Ferré viene letteralmente sedotto dall’India, dove si consolida la sua formazione e prende avvio il suo percorso creativo: una lezione fondamentale di vita, fatta di emozioni e sensazioni legate ai colori, ai profumi, alle forme, che Ferré trasferirà nelle sue collezioni. Nello stesso periodo, nelle sue soste in Italia, mantiene una serie di rapporti di collaborazione e di consulenza per gli accessori con nomi già affermati, come Walter Albini e Christiane Bailly e rapporti di consulenza stilistica con aziende di maglieria e costumi da bagno, che sfilano per la prima volta nell’ambito di “MareModa Capri” e gli fanno meritare il premio che inaugura la serie dei riconoscimenti ottenuti nella sua carriera.

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Dal 1974, le prime collezioni e le prime sfilate, “Courlande” e “Baila”, quest’ultima affidatagli da Franco Mattioli, un imprenditore bolognese che, nel 1978, diventerà suo socio. Risale al maggio 1978 la fondazione della società “Gianfranco Ferré”. Nell’ottobre dello stesso anno, la prima sfilata di prêt à porter femminile, che si svolge all’Hotel “Principe di Savoia” di Milano. Al lancio dell’abbigliamento maschile, nel 1982, si aggiunge, nel 1986, l’esperienza dell’Alta Moda con sei stagioni di sfilate a Roma.

Nel 1983 partecipa alla elaborazione del piano didattico della nascente “Domus Academy”, Scuola post-universitaria di Design, Design management e Fashion Design dove, fino al 1989, dirige il corso “Design dell’abito”. Nel maggio del 1989 inizia la straordinaria avventura nel nome di Christian Dior: Gianfranco Ferré è nominato Direttore Artistico della Maison più prestigiosa e carica di storia della couture francese. L’incarico presso Dior viene riconfermato nel 1993 sino al 1996. Nel 2002 la Società Gianfranco Ferré viene acquisita dalla IT Holding 78985-1664di Tonino Perna e Gianfranco Ferré ne diventa Direttore Artistico. Nel marzo 2007 è nominato Presidente dell’Accademia di Belle Arti di Brera. Il 15 giugno 2007, in seguito ad un’emorragia cerebrale viene ricoverato nel reparto di terapia intensiva dell’Ospedale San Raffaele di Milano, dove muore il 17 giugno.

Sintesi di eleganza, lo stile di Gianfranco Ferré diventa una perfetta unione tra valori e innovazione. Profondamente devoto al proprio lavoro era attratto da una continua ricerca sperimentale. Aggiungeva il suo amore per l’arte in un concentrato di lusso fatto di sartoriali e ricerca di materiali che ha segnato tutta la sua carriera. Grande dote di Ferré era la capacità di creare capi strutturati dai tagli perfetti e sorprendenti, una maestria che si coglieva negli accostamenti di materiali quasi contrapposti tra loro, che permettevano all’architetto della moda di realizzare le sue “costruzioni”.

 

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