Annie: concentrato di musica e buon umore

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Esce il due luglio al cinema “Annie – La felicità è contagiosa”, commedia musicale con Quvenzhané Wallis, Jamie Foxx e Cameron Diaz. La felicità è garantita

Dickens sotto LSD. Si può descrivere così “Annie – La felicità è contagiosa“, commedia musicale che uscirà il due luglio al cinema. I toni cinematografici e ideologici su cui si muoverà la pellicola sono chiari fin dalla scena iniziale, quando Annie spiega ai suoi compagni di classe il New Deal di Roosvelt con una performance canora collettiva. Il tutto confezionato con una fotografia luminosissima e canzoni di Jamie Foxx e Cameron Diaz.

La trama èAnnie, come detto, di puro stampo Dickensiano: Annie (Quvenzhané Wallis) è un’orfana di Harlem, cresciuta in affidamento dalla Signorina Hannigan (Cameron Diaz), tanto scorbutica quanto alcolizzata. Un giorno la piccola Annie si scontra con il miliardario candidato a sindaco Will Stacks (Jamie Foxx), che su consiglio del suo team, decide di ospitarla in casa per guadagnare consensi elettorali, in una mossa dai confini etici piuttosto labili. Ovviamente, Annie sconvolgerà la vita di tutti.

Risalire alla genesi di “Annie” è piuttosto lungo: prima fumetto, poi film di John Huston, e infine classico di Broadway. La stessa Annie inizialmente bambina dai capelli rossi e ricci è ora una bambina di Harlem. Risulta, quindi, inutile un confronto con le altre trasposizioni e molto più vantaggioso concentrarsi unicamente su questa pellicola. Pellicola che è perfettamente in grado di vivere di vita proprio, staccandosi da tutte le precedenti versioni.

Il film non ha una vera e propria progressione drammatica. Ma fondamentalmente non vuole nemmeno averla. L’intera vicenda può essere condensata in: le persone incontrano Annie e da profondamente infelici diventano felici, punto. Lo spettatore, dopo dieci minuti dall’inizio, ha già ben chiaro come si svilupperà il tutto. Ma questo è solo parzialmente un difetto: infatti si ha occasione, così, di rilassarsi e di tranquillizzarsi, arrivando alla fine di buon umore e senza particolari scossoni emotivi.

Tutto in “Annie” concorre a determinare questa tranquillità: dalla regia anonima e senza guizzi di Will Gluck a una fotografia luminosa e cool. I personaggi, ridotti a nulla più che stereotipi, non hanno uno spessore. I cattivi non sono mai veramente cattivi o pericolosi, spesso si punta sulla caricatura e sul grottesco per depotenziarli. “Annie” è due ore di buon umore. Ma la cosa importante è che è consapevole di esserlo e non vuole essere diversamente.

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La pellicola punta molto su due aspetti: la simpatia della sua protagonista e le canzoni. La piccolissima Quvenzhané Wallis risulta immediatamente adorabile ed è impossibile non affezzionarsi a lei. Ma non si avevano dubbi sulla sua bravura dopo il bellissimo “Re della terra selvaggia”. Anche le canzoni, sempre di stampo ottimistico e vitale, anche quelle in teoria più intimiste, sono orecchiabili e vivaci. Nulla di memorabile, ma comunque godibile.

Dove “Annie” un pochino scade è quando cerca di creare un impianto ideologico sotto di sé, cercando di fare un discorso sull’autorealizzazione e il duro lavoro. Vuoi perché non se ne sentiva particolarmente bisogno dell’ennesimo incensamento del Sogno Americano, anche fuori tempo massimo, vuoi perché affidato alle canzoni di Jamie Foxx mentre un elicottero sorvola New York. E l’effetto è straniante a dir poco.

Cadute di stile a parte, “Annie – La felicità è contagiosa” è un più che dignitoso film estivo per le famiglie. Un’ottima occasione per goderselo potrebbe essere domenica 28 giugno presso la Casa del Cinema di Roma, dove si terrà dalle 11 e 30 l’anteprima gratuita per il pubblico.

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