Non vedenti: l’integrazione attraverso la tecnologia

LIBRO non vedenti

L’integrazione dei non vedenti passa soprattutto attraverso innovazione e tecnologia. Dispositivi, invenzioni e iniziative per una migliore accessibilità

Continuano a crescere i progressi della tecnologia in favore dei non vedenti. Solo pochi giorni fa infatti la U.S. Food and Drug Administration (FDA), l’ente governativo statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici, ha autorizzato la vendita del Brainport V100. Un apparecchio particolarmente innovativo che va nella direzione di un’inclusione maggiore dei non vedenti nella quotidianità. Costituito da occhiali (scuri) dotati di una telecamera che ricopre il ruolo di occhi artificiali, il Brainport permette infatti di “vedere” in modo alternativo: grazie a una serie di vibrazioni sulla lingua (oltre ad esser uno dei primi organi ad usare appena nati, la lingua risulta facilmente accessibile ed un buon conduttore, grazie alla sua umidità).

non vedenti BrainPort-V100

Le immagini acquisite attraverso le lenti, e ingrandite attraverso un controller dotato di batteria con autonomia fino a 3 ore, producono infatti degli stimoli; stimoli che vengono trasmessi al sensore posizionato sulla lingua e che variano in base alla luminosità dell’oggetto immortalato tramite gli occhiali. La rivoluzione generata dall’apparecchio realizzato dall’azienda Wicab sembra per il momento di grande portata: il 69% dei non vedenti sottoposti a test riesce, dopo un certo periodo di utilizzo del dispositivo, a riconoscere forma e movimento degli oggetti e a individuarne la posizione. Se di fronte alla totale novità degli stimoli non è semplice abituarsi, ai non vedenti basterebbero tuttavia sessioni di apprendimento per un totale di circa dieci ore. Ma l’elemento negativo dell’apparecchio non è il tempo necessario per far pratica: se il sapore metallico della placca sulla lingua lamentato da alcuni sembra essere un fattore di scarsa rilevanza in proporzione ai benefici, è tuttavia il costo dell’apparecchio a scoraggiare l’acquisto immediato di molti statunitensi. Circa 10.000 dollari, infatti, il valore del Brainport.

Il dispositivo immesso nel mercato statunitense non è però l’unico nella ricerca di miglioramento delle condizioni dei non vedenti. Risale infatti a qualche mese fa la notizia della “Smart Shoe”, la scarpa con il gps presentata al Salone del Mobile 2015 dall’azienda italiana Vibram in collaborazione con la cinese Lenovo. Un navigatore satellitare nascosto in una scarpa leggera che, una volta connesso al telefono cellulare, vibrerà nel momento di girare: se l’indicazione è di svoltare a destra il segnale proverrà dalla calzatura destra, e viceversa. Una tecnologia particolarmente innovativa che ben si adatta ad esser utilizzata dai non vedenti con non pochi benefici. Un bel passo avanti, infatti, rispetto agli attuali indicatori stradali in rilievo per segnalare percorsi pedonali e barriere architettoniche, inoltre non sempre presenti. La scarpa “intelligente” rimane al momento solo un prototipo, ma potrebbe arrivare sul mercato già a partire dal 2016.

vibram non vedenti

Tecnologia per i non vedenti è anche quella che, unita alla cultura e alla lettura, dà vita ad ACT – Accessible Theatre un laboratorio rivolto, appunto a persone non vedenti o ipovedenti. Qui teatro, lettura e tecnologie vengono portate in scena allo scopo di rafforzare l’inclusione sociale, nella direzione di una cultura completamente accessibile. La Fondazione LIA (Libri Italiani Accessibili), organizzatrice del laboratorio, ha dato vita ad un altro progetto, sempre dedicato ai non vedenti. 4LIA (Formazione LIA) è il nome del progetto di informazione e formazione alla lettura digitale accessibile che si rivolge a non vedenti e ipovedenti. “Obiettivo principale del progetto è quello di informare e formare lettori non vedenti e ipovedenti riguardo alle opportunità di lettura offerte da contenuti editoriali digitali, tablet e smartphone in termini di accessibilità. […] Grazie al progetto 4LIA, anche le persone con disabilità visiva avranno la possibilità di accedere con maggior facilità ai contenuti editoriali digitali e, più generalmente, al mondo della cultura.”

Grazie soprattutto all’innovazione messa a disposizione dalla tecnologia, raggiungere una vera integrazione delle persone con disabilità visiva non sembra più un traguardo così lontano. E, fra i vari – spesso rivoluzionari – esempi, l’Italia non sembra intenzionata a rimanere indietro.

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