Dquid, l’ internet delle “cose” diventa realtà

Dquid, l' internet delle cose diventa realtà

Dquid è una piccola scheda dotata di Bluetooth, Wi-Fi, sistema di localizzazione GPS, GPRS e porte USB che permettono al dispositivo di essere collegato a qualsiasi oggetto, elettrodomestico, veicolo o dispositivo

DQuid IO è qualcosa di simile alla scheda Arduino, scheda elettronica di piccole dimensioni dotata di microcontrollore e circuiteria di contorno, utile per creare rapidamente prototipi e per scopi hobbistici e didattici. Il nome della scheda deriva da quello di un bar di Ivrea ,che richiama a sua volta il nome di Arduino d’Ivrea, Re d’Italia nel 1002, frequentato da alcuni dei fondatori del progetto. Dquid è compatibile con questo dispositivo “cugino”, e come questo può essere utilizzata per realizzare prototipi o equipaggiare dispositivi realizzati a livello industriale.

Non è questa però la peculiarità di Dquid. Il suo vero punto di forza è la semplicità.

La semplicità di Dquid IO:

È possibile creare le app che dialogano con la scheda Dquid utilizzando un protocollo e una piattaforma dquid video coffeestandard già pronti. L’azienda produttrice mette  a disposizione le API (Interfaccia di Programmazione dell’Applicazione) che permettono di creare il software per la gestione del dispositivo. Il collegamento tra la scheda e lo smartphone (o il computer) è invece gestito attraverso un sistema cloud che utilizza i server di DQuid, consentendo di accedere al dispositivo in una manciata di secondi.

Dettagli e informazioni su Dquid:

La scheda è disponibile in un kit che comprende DQuid IO e gli accessori che ne consentono l’installazione su qualsiasi tipo di oggetto, ha un costo tra i 40 e i 100 euro. I maker e gli sviluppatori possono contare su una piattaforma già pronta, economica e collaudata: DQuid IO, infatti, è già utilizzato in ambito industriale da Piaggio, che lo ha inserito nei suoi scooter per digitalizzare le informazioni riguardanti l’utilizzo del motociclo. Un progetto simile, sviluppato in Francia da Xee, ha invece usato la piccola scheda Made in Italy per creare un dispositivo che si collega all’automobile e consente di dialogare con alcune app per smartphone. Le informazioni disponibili attraverso Xee variano dalla posizione del veicolo, tracciata attraverso il localizzatore GPS, al calcolo dei costi legati ai consumi o al controllo a distanza delle condizioni dell’auto.

L’internet delle cose e DQuid:

L’Internet delle cose è vista come una possibile evoluzione dell’uso della Rete, un neologismo che identifica gli oggetti e i prodotti che si rendono riconoscibili e acquisiscono intelligenza grazie al fatto di poter dquid1comunicare dati su se stessi e accedere ad informazioni aggregate da parte di altri. Le sveglie suonano prima in caso di traffico, le scarpe da ginnastica trasmettono tempi, velocità e distanza per gareggiare in tempo reale con persone dall’altra parte del globo, i vasetti delle medicine avvisano i familiari se si dimentica di prendere il farmaco. Tutti gli oggetti possono acquisire un ruolo attivo grazie al collegamento alla Rete. DQuid rientra esattamente in questa categoria.

Potenzialità DQuid:

Le possibili applicazioni della tecnologia DQuid, però, vanno ben oltre gli esempi sopra elencati. L’applicazione pratica richiede competenze tecniche non proprio alla portata di tutti, ma l’ obiettivo del team riunito intorno al progetto non è quello di preparare prodotti finiti e pronti: l’idea è fornire una piattaforma di lavoro che possa essere usata dalle startup e dagli sviluppatori nel settore della cosiddetta “digital industrial economy”.

Il video qui sotto mostra il processo di “digitalizzazione” di una macchina del caffè. Non è difficile immaginare che DQuid IO possa trovare rapidamente nuovi estimatori, e nuovi progetti e prodotti a cui allacciarsi.

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