10 settembre 2008: accensione del Large Hadron Collider al CERN

L’accensione dell’acceleratore di particelle più potente del mondo fu inaugurato in diretta via web dal sito del Cern di Ginevra

Fin dalle origini, l’uomo è sempre stato attratto dallo spazio e dai meccanismi che regolano l’universo. L’osservazione del mondo prima, poi la nascita di alcuni strumenti per studiarlo più da vicino, infine lo sviluppo del metodo scientifico e delle ipotesi da verificare, hanno fatto fare alla scienza dei passi da gigante.

Negli ultimi anni, misurazioni più precise e macchinari più accurati hanno dato origine a scoperte e sviluppi a cui mai si sarebbe pensato di arrivare.

Un grande protagonista di questo ambito è sicuramente il Cern, il Consiglio europeo per la ricerca nucleare, nato il 29 settembre 1954, per volere degli allora dodici stati membri della Comunità Europea. Uno dei più grandi successi del centro, che si trova nel confine tra Francia e Svizzera, è avvenuto con la nascita del Large Hadron Collider, inaugurato il 10 settembre 2008.

Il Large Hadron Collider, il Grande Collisore di Adroni, è un acceleratore di particelle, il più grande e potente che sia stato realizzato. E’ posizionato al Cern, in un tunnel sotterraneo di 27 km, posto a 100 metri di profondità.lhc

Attraverso il Large Hadron Collider è possibile accelerare le particelle fino a raggiungere il 99,9999991% della velocità della luce. A questa velocità, le particelle vengono successivamente fatte scontrare, e riescono a produrre un’incredibile energia.

Con l’utilizzo del Large Hadron Collider gli scienziati del Cern sperano di ottenere risposte alle molte domande ancora insolute nel campo della fisica e delle leggi del cosmo. Ad esempio, il Large Hadron Collider potrebbe aiutarli a spiegare se l’universo è composto da altre particelle, ancora sconosciute, e da diversi tipi di energia, attualmente ignota; o se l’antimateria, di cui tanto si è ampiamente parlato negli scorsi anni, si possa considerare esistente.

Domande difficili ma anche molto affascinanti per i profani, e sicuramente interessanti per i cultori della materia e per gli studiosi che frequentano il Cern.

Ma la nascita del Large Hadron Collider ha destato non solo curiosità nel panorama scientifico, ma anche perplessità riguardo il suo utilizzo, in particolar modo pochi giorni dopo la sua accensione -il 19 settembre 2008- quando, a causa di un incidente che ha provocato una fuga di elio dal macchinario, gli scienziati sono stati costretti a sospendere gli studi, poi ripresi il 20 novembre dell’anno successivo.

Altre perplessità sono state portante avanti da fisici preoccupati per la pericolosità del Large Hadron Collider, il cui enorme potere, usato male, potrebbe causare la distruzione del pianeta Terra. In particolar modo, il Large Hadron Collider sarebbe in grado di dare origine a un buco nero e di modificare la materia fisica dei corpi, trasformandola in materia ancora sconosciuta agli scienziati.114831469-ea5957b6-818c-4573-9dc5-647e6c794166

Accanto alle proteste degli studiosi contrari all’utilizzo del Large Hadron Collider, la pericolosità del macchinario è stata affrontata anche dallo scrittore Dan Brown nel suo thriller Angeli e demoni. Nel libro, il Large Hadron Collider dà origine a un’arma potentissima, cioè l’antimateria, capace di distruggere il mondo, arma di cui si impadronirà l’antagonista per poter raggiungere i suoi loschi scopi. Dopo il successo di Angeli e demoni, il Cern ha spiegato in modo approfondito gli scopi del Large Hadron Collider, pubblicando una pagina dal titolo “Verità o finzione?”, per aiutare i lettori a distinguere la realtà da ciò che Dan Brown aveva invece solo inventato.

Per pubblicizzare il Large Hadron Collider, inoltre, alcuni scienziati del Cern ha pubblicato su youtube un video rap che ne spiega il funzionamento.

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