Video virali e sociale: nuovo binomio per il web

Cos’hanno a che vedere video virali e messaggi sociali? E che c’entrano Roma e Lazio con la non discriminazione? Esempi di come il sociale diventa “social”

Che i video virali siano un fenomeno crescente negli ultimi anni e strettamente connesso ad Internet e ai social network non è certo una novità. Quel che però sta prendendo piede accanto alla diffusione dei classici video virali è il fenomeno dei video virali dedicati a temi sociali. Dopo esser diventata una delle fonti più usate per informarsi, Internet e in particolare i social network assumono un nuovo ruolo, quello di impegnarsi a trasmettere messaggi importanti attraverso le modalità più congegnali in rete. In questo modo il “virus” che si diffonde alla velocità della luce tramite le piattaforme video sulla rete inizia a non esser più fatto solo di tratti umoristici e sketch divertenti ma anche a farsi portatore di messaggi più forti. Un video, ovviamente, non nasce virale; se realizzato con le giuste caratteristiche può diventarlo, ma solo dopo esser passato da persona a persona (proprio come un virus che si propaga) e aver ottenuto un cospicuo numero di visualizzazioni. Quello che spesso conta è cogliere l’intuizione giusta per saper raccontare una storia in un tempo abbastanza breve e trovare il momento giusto per farlo. Proprio l’intuizione che ha avuto Isabella Salvetti qualche mese fa (ed Aicem nel riproporre il video la scorsa settimana) e Admo nel 2014.

Partiamo dall’ultimo citato. In seguito al forte successo della serie Braccialetti Rossi e delle canzoni legate ad ogni puntata, ADMO – l’Associazione Donatori Midollo Osseo – ha lanciato un video virale per sensibilizzare sul tema della donazione del midollo osseo. Nel videoclip il ruolo del donatore è interpretato da Niccolò Agliardi, voce delle canzoni che accompagnano gran parte dei momenti dei “Braccialetti” nelle loro avventure. Una storia raccontata attraverso immagini, musica e parole, quelle di “Io tifo per te”, colonna sonora della serie. Tanti gli elementi che possono far parlare dello spot di ADMO come di un vero video virale sociale che, non a caso, l’anno scorso ha fatto molto parlare di sé.

L’ultimo grande successo, in tema di video virali, è invece di pochi giorni fa quando l’Associazione AICEM – Associazione Italiana Cooperazione Europa Mondo ha contribuito a dare grande risalto al cortometraggio “Due piedi sinistri” sulla sua pagina facebook. Realizzato da Isabella Salvetti e prodotto da “Lea Film”, il video vincitore del Globo d’oro 2015 parla di Mirko e Luana, due dodicenni che si conoscono a Roma, in un parco, mentre Mirko gioca a pallone. I due si parlano, si conoscono e sembrano piacersi, fin quando Mirko si accorge che Luana è sulla sedia a rotelle. La reazione alla scoperta sembra inizialmente rispecchiare il pregiudizio di chi si sente “normale” rispetto a una persona “con handicap”. Un pregiudizio che mostra ancora le tante difficoltà con cui purtroppo è costretto a scontrarsi in tante situazioni chi, come la ragazzina del video, è in sedia a rotelle o diversamente abile. Un perfetto esempio di video virali, dicevamo, che tocca il cuore tanto da aver fatto contare all’associazione migliaia di visualizzazioni, commenti e condivisioni.

video virali 2 piedi sinistri

Un video raccontato attraverso la semplicità di due adolescenti, in cui l’unico vero “handicap” motivo di allontanamento irreversibile tra i due è la squadra di calcio: “ma perché è questo il problema?” chiede Luana, della Lazio, a Mirko, della Roma: “embè te pare poco?”. Sei minuti che fanno sorridere, riconoscere tante scene vissute o viste nella realtà quotidiana e che fanno tirare un sospiro di sollievo di fronte alla rivelazione che, a volte, il problema più grande tra due persone possa essere solo l’opposta curva di uno stadio. Soprattutto a Roma. Soprattutto tra un romanista e un laziale. Un video virale sociale che è piaciuto a tifosi, persone impegnate nel sociale, ma soprattutto persone comuni che hanno condiviso il messaggio sociale che esso comporta, siano essi romanisti, laziali o di qualunque altra fede calcistica.

Quelli fin qui riportati sono solo due degli esempi di come il sociale stia diventando sempre più 2.0, sfruttando le caratteristiche che la rete mette a disposizione. Così, attraverso “semplici” video virali, l’impatto di messaggi etici, morali e sociali è completamente diverso. Un click, una condivisione e il messaggio di non discriminazione per quanto riguarda “Due piedi sinistri”, o dell’importanza del dono in riferimento ad ADMO, è lanciato. Pronto per esser ripreso da grandi testate, personaggi di spicco o impegnati nel settore, ed esser sottoposto ad ancora maggiore visibilità. Il potere del web più che mai, in questi casi, al servizio del sociale.

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